Premier, soltanto il dovuto
Renzi premier è già destinatario di molte speranze da parte di tutti gli abruzzesi. Per giustificarle, bastano i dati Istat o quelli che i sindacati (ieri la UIL regionale) periodicamente sciorinano sulla situazione abruzzese. Siamo con l’acqua alla gola, se ci piace pensare che sia acqua o non dantesche altre sostanze pullulanti in gironi infernali. Qualcuno pensa che l’acqua sia salita ancora più su e che si debba tenere la bocca chiusa per non berne e affogare.
L’Abruzzo, gentile premier, sta peggio di come stava sette anni fa, e sarebbe situazione condivisa con altre regioni. Da aggiungere che sta peggio del resto d’Italia, o almeno dell’Italia centro-settentrionale alla quale economicamente apparteneva. Il nostro reddito pro capite è di poco più di 15.000 euro, ovvero inferiore alla media nazionale. I numeri parlano.
Sarebbe utopico e anche presuntuoso pretendere da Renzi immediati trattamenti speciali e subito alzare la voce ma, caro premier giovane, qui abbiamo avuto ciò che altri non hanno avuto, almeno nella medesima entità : il terremoto. Cinque anni fa. Quindi, detto in poche parole come piace a lei, siamo nella merda più di altri. L’Aquila e il cratere le chiedono attenzione, non misure speciali o favoritismi. Semplicemente il dovuto, se vuole che un pezzo d’Italia continui ad esserlo. Magari, glielo diciamo amabilmente, ci faccia quella visita che aveva promesso tre mesi fa. E dia ruoli di rilievo adeguato ai politici abruzzesi che li meritano. Senza cuoco non si cucina, infatti. E neppure si mangia.
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