Mesi per… non decidere, come è lontano il G8


aerop strada 2L’Aquila – Quanto è lontano luglio, quanto è remoto nel tempo il G8, il momento magico nel quale chilometri di strade intorno all’aeroporto si facevano in due o tre setimane, e magari a farle erano le stesse imprese che oggi impiegano mezzo anno per innalzare… nuove incompiute. Pensando al G8 e ai suoi miracoli di velocità ed efficienza (anche una parte dell’ospedale si deve a quel miracolo), viene da chiedersi: viviamo nello stesso Stato, o L’Aquila continua a vivere nelle sue dimensioni indefinite, nel suo clima trasognato di rinvii e indecisioni? (Nella foto: La rete stradale di accesso all’aeroporto, fatta in un mese)
Diremmo che la risposta è la seconda.
AEROPORTO – Parliamo proprio di aeroporto: durante il G8 lo hanno fatto (praticamente da zero o quasi, perché L’Aquila lo aveva lasciato al palo di partenza da almeno 30 anni) e dotato di una adeguata rete stradale. L’Aquila ha lasciato trascorrere sei mesi senza saper decidere cosa farne e come gestirlo. Ancora oggi, non sa a chi affidarlo, ben consapevole di non essere in grado di tenerlo in piedi da sola.
piazza DuomoMERCATO – Da subito il sisma e il disuso forzato di Piazza Duomo, il Comune ha perso sette mesi (e altri ne occorrono) prima di decidere su ciò che le organizzazioni dei commercianti chiedevano: un luogo in cui far rivivere il mercato degli ambulanti di piazza. Alla fine ha deciso su Piazza d’Armi, ha fatto pubblicare sui giornali amici anche il progetto e siamo alle soglie dell’inverno senza che sia accaduto nulla. Il mercato non c’è e difficilmente ci sarà prima di tempi presumibilmente lunghissimi. (Nella foto: Piazza Duomo com’era. Non la rivedremo presto, e neppure ci sarà il nuovo mercato in tempi accettabili)
GSasso villetta nov 09GRAN SASSO – La stagione sciistica dovrebbe iniziare il 5 dicembre. Fonte Cerreto è nelle solite condizioni desolanti: luci spente lungo tutta la strada di accesso, luci fioche e smorte sul piazzale, torre luminosa sul piazzale della funivia semispenta, capanne di legno per il mercatino natalizio in abbandono, lavori da completare, proteste degli albergatori. Arrivare a Fonte Cerreto dà un senso di trasandatezza, di aquilanità di prima (ma anche dopo) del terremoto. Ma soprattutto, nessuna decisione sulla vendita o cessione di cui si è parlato per due anni. Nessuno ha deciso niente. Poteri occulti ma forti bloccano tutto? Acquirenti oscuri ma ponderosi sul piano politico allungano le mani? Chi può credere che la stagione cominci davvero il 5 dicembre, e possa portare frutti, in simili condizioni?
(Nella foto Col: Fonte Cerreto, due sere fa: Luci spente qua e là, oppure smorte e deboli. Tutte spente nel viale di accesso a Fonte Cerreto: bel biglietto da visita!)


15 Novembre 2009

Categoria : Cronaca
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