Rapagnà :”Ater inefficienti, siano sciolte”
L’Aquila – Il Mia Casa d’Abruzzo chiede al presidente della Regione Gianni Chiodi e al Consiglio regionale lo “scioglimento immediato” delle 5 Ater di Chieti, Pescara, Teramo, Lanciano e L’Aquila, per manifesta incapacita’ di gestione del patrimonio abitativo pubblico ad esse affidato con apposita legge regionale del 1999. La delegazione del Mia Casa, nel corso dell’incontro tenutosi a Pescara martedi’ scorso in concomitanza con la seduta del Consiglio regionale – ricorda il coordinatore del movimento, Pio Rapagna’ – ha consegnato al presidente della Regione una bozza di Proposta di Legge sottoscritta da cittadini abruzzesi assegnatari di alloggi ex-Gscal nella Regione Abruzzo, con la quale si chiede al Consiglio regionale di respingere ogni eventuale proposta di legge tesa alla vendita generalizzata e a prezzi del mercato speculativo privato delle case popolari Iacp ed ex-Gescal alfine di utilizzarne il ricavato per la copertura dei debiti contratti dalle Ater in situazione strutturalmente deficitaria e di pre-dissesto economico-finanziario.
In tale preoccupante contesto, il Mia Casa ha deciso di riaprire la vertenza per ottenere il riscatto immediato degli alloggi ex-gescal e per chiedere al governo nazionale e alla Regione Abruzzo, di dare una casa a chi ancora non ce l’ha, rispettando il ‘patto di solidarieta’ e reciprocita” che ha consentito di prelevare dalle buste paga di tutti i lavoratori dipendenti oltre 300.000 miliardi di vecchie lire che dovevano essere utilizzati per dare una’abitazione stabile e sicura ad ogni famiglia attraverso gli istituti giuridici promessi del ‘riscatto graduale e sociale e del ‘patto di futura vendita’, poiche’ il patto – afferma Rapagna’ – e’ stato tradito.
Le famiglie attualmente assegnatarie di alloggio Ater – ex-Iacp ed ex-Gescal sono complessivamente 20.258 cosi’ distribuite in ciascuna provincia: L’Aquila 6.874 (n. 108 Comuni); Chieti 5.146 (n. 104 Comuni); Pescara 5.556 (n. 46 Comuni); Teramo 2.772 (n. 47 Comuni). Queste famiglie sono cosi’ costituite: numero medio dei componenti per famiglia: 2,7; coppie con figli: 62,1%; coppie senza figli e pensionati anche singoli: 28,1%; nucleo con monogenitore: 9,8%; coppie con 1 figlio: 40,5%; coppie con 2 figli: 50,6%; coppie con 3 o piu’ figli: 9%. Il reddito complessivo della maggior parte di queste famiglie e’ molto basso, piu’ del 57% per cento di esse si trova appena al di sopra del livello minimo di poverta’, il 24% sotto al livello di poverta’ ed il restante 19% vive in condizioni di estrema indigenza.
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