Soldi per il gioco, vessava la madre


Ancarano – (F.C.). DOVRA’ STARLE LONTANO DI ALMENO 500 METRI – Vessa la madre per i soldi da dilapidare al gioco d’azzardo. Uno stalking pesante da sopportare per il genitore e, dopo otto denunce, il giudice allontana l’ingrato figlio. I carabinieri della stazione di Sant’Egidio alla Vibrata, questa mattina si sono presentati nell’abitazione di C.I. 28enne di Ancarano che vive con la madre, al quale hanno notificato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale emessa dal gip del tribunale di Teramo, Domenico Canosa, su richiesta del pubblico ministero, Irene Scordamaglia, disponendo la allontanamento immediato del figlio dalla casa familiare ad Ancarano. Al 28enne, il magistrato ha imposto il divieto di avvicinarsi alla donna, mantenendo una distanza minima di almeno 500 metri. Il provvedimento cautelare giunge a conclusione di una delicata attività di indagine condotta dai carabinieri dopo otto denunce presentate dalla madre 50enne, stanca dei continui soprusi, maltrattamenti e richieste di denaro che servivano al figlio disoccupato per soddisfare la sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Richieste, diventate nel tempo insistenti e pressanti, che erano vere e proprie estorsioni, poiche’ contornate da minacce esplicite nei confronti della madre. La donna viveva nel terrore di essere colpita con un martello o con un coltello, anche se di fatto la violenza fisica non si era mai concretizzata. I continui maltrattamenti verbali erano, pero’, sufficienti alla donna a farle vivere un clima di terrore e sopraffazione cagionandole una continua e grave sofferenza psicologica ed il timore per la propria incolumit’ personale. Talvolta, il figlio, per ottenere il denaro, con atteggiamenti di sopraffazione, la strattonava violentemente o la colpiva con schiaffi al volto o alle spalle e qualche volta le gettava addosso frutta o acqua cosi’ da indurla a corrispondere il denaro (20-50 euro per volta). Il 28enne, stante il pericolo concreto della reiterazione dei reati, dovra’, rispondere di estorsione, tentata estorsione continuate e maltrattamenti in famiglia aggravati. La violazione del divieto del giudice potrebbe spalancargli le porte del carcere.


13 Febbraio 2014

Categoria : Cronaca
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