S.Maria: “Violate norme, lavoratori alla fame”
Avezzano – Carmine Ranieri della CGIL scrive. “Alcuni lavoratori sono saliti per protesta sul tetto della Clinica Santa Maria di Avezzano. A tanto arriva la disperazione dei lavoratori quando si rendono conto di essere stati lasciati soli da tutti ed in primis dalle istituzioni. La proprietà del gruppo Villa pini li affama ogni giorno di più.
E’ da oltre una settimana che nelle strutture del Gruppo viene violata la legge sul diritto di sciopero, legge emanata a tutela dei pazienti e del loro diritto alla salute, costituzionalmente garantito, ma le istituzioni che dovrebbero far rispettare tale diritto restano in silenzio di fronte a tali illegalità. Eppure se domani dovesse succedere qualcosa ad un cittadino ricoverato, davvero non sarebbe colpa di nessuno? Davvero nessuna istituzione è obbligata ad intervenire e la sua condotta omissiva non comporterebbe per essa una responsabilità anche penale?
I lavoratori non percepiscono lo stipendio da sette mesi: è possibile che le istituzioni consentano alla proprietà di continuare ad eseguire prestazioni sanitarie per conto della Regione Abruzzo?
In uno stato di diritto tutto questo non sarebbe possibile e lo Stato (le istituzioni, ognuna per le proprie competenze) sarebbe già intervenuto a tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori.
In Abruzzo invece da troppi mesi le istituzioni fanno il gioco dello “scaricabarile”, la Giunta Regionale rinvia al Consiglio Regionale, le ASL competenti fanno finta che a loro il problema non le riguardi, le Prefetture dicono che la competenza sanitaria è della Regione la quale però afferma che non ha a disposizione forti poteri.
Ma insomma, è possibile che i poteri di ordine pubblico, di sanità pubblica e di tutela dei diritti costituzionalmente garantiti in questa Regione non possano essere garantiti da nessuna istituzione? Quando avviene ciò che sta accadendo in Abruzzo, i lavoratori si sentono soli, abbandonati a se stessi e …. l’ultima cosa che resta da fare, per loro, è salire su un tetto. Istituzioni battete un colpo, ridate ai lavoratori ed ai cittadini abruzzesi un segnale che lo Stato c’è, è finito il tempo del gioco dello “scaricabarile” “.
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