Qui Pescara, Chieti
(di Stefano Leone)
(PESCARA) CARITAS, NEL 2013 AUMENTO DELLE RICHIESTE DI AIUTO NEL PESCARESE
Le attività svolte sul territorio pescarese dalla Caritas diocesana sono state al centro di una riunione della commissione provinciale Politiche sociali, che ha ascoltato il resoconto di Corrado De Dominicis, referente dell’ufficio comunicazione, ed esaminato i dati relativi ai vari servizi erogati. Ne parla il consigliere Camillo Savini che mette in evidenza “l’importanza della accoglienza assicurata dalla Caritas a chi, specie in questo momento, attraversa una fase difficile della propria esistenza e ha bisogno di essere ascoltato e aiutato”. Nel 2013, ha spiegato De Dominicis, c’è stato un “aumento evidente” delle richieste di aiuto che non è stato ancora quantificato dal punto di vista statistico e sarà reso noto nei prossimi mesi, in occasione della pubblicazione del Rapporto Caritas a livello nazionale. Sono comunque abbondantemente significativi i dati del 2012, che parlano di 9.034 richieste di ascolto arrivate alla Caritas, a cui hanno fatto seguito 8.904 interventi, 7.628 richieste di beni materiali e/o servizi e 7.126 interventi conseguenti. Sul fronte dell’occupazione le richieste di lavoro sono state 2.899. A quanto avviene nei centri di ascolto si aggiungano i circa 250 pasti al giorno erogati alla mensa di via Alento, l’ospitalità al dormitorio (i posti in via Gran Sasso sono 25 e si attende l’attivazione della struttura in via Alento) e negli alberghi (per i quali c’è la convenzione con il Comune). C’è poi l’iniziativa del microcredito, in collaborazione con la Provincia, per sostenere le famiglie dal punto di vista finanziario mentre, per quanto riguarda l’entroterra, l’operatività della Caritas è affidata alle parrocchie. Nel corso della riunione della commissione si è parlato della necessità di interventi anche della Provincia nel settore che deve passare per progetti a lungo termine, anche se al momento appare difficile, considerato il destino incerto di questi enti. La commissione, conclude Savini, ha riconosciuto il valore del servizio svolto dalla Caritas sul territorio, reso possibile grazie ai volontari che quotidianamente offrono il proprio tempo. A tal proposito De Dominicis ha sottolineato come l’ingresso di nuovi volontari sia sempre ben visto. Chi è interessato può partecipare ai corsi di formazione organizzati proprio dalla Caritas (per informazioni telefonare al numero 0854510386).
(CHIETI) CHIUSURA DELLA TERAPIA INTENSIVA A VILLA PINI, TAVOLO DI CONFRONTO CHIESTO DALL’UDC
Una iniziativa politico-amministrativa da parte del sindaco, Umberto Di Primio, per rispondere alle incertezze sul futuro dei lavoratori di Villa Pini: è quanto chiedono il segretario cittadino dell’Udc, Andrea Buracchio, e il capogruppo in Consiglio comunale, Mario De Lio, a fronte delle indiscrezioni, sempre più frequenti, che indicano un notevole ridimensionamento, se non addirittura la chiusura, della Terapia Intensiva della clinica. «È noto – spiegano Buracchio e De Lio – che l’UDC della Provincia di Chieti ha sempre mostrato la propria attenzione alle vicende che riguardano la casa di cura “Villa Pini”. La gestione della curatela fino alla vendita alla casa di cura “Santa Camilla Spa” hanno attraversato non poche difficoltà legate, prioritariamente, alla ricerca di garanzie per il futuro occupazionale ed assistenziale. Purtroppo, a distanza di cinque mesi dalla vendita della clinica continuano le incertezze sul futuro lavorativo e sull’orientamento dell’azienda alla continuità dell’attività ed alla capacità produttiva e funzionale per la sua ripresa a pieno regime nonché i propositi per eventuali processi di riconversione e/o rimodulazione. A questo, si aggiungono le indiscrezioni sulla paventata chiusura o ridimensionamento della Terapia Intensiva, punto di riferimento per tutta la struttura sanitaria. In un contesto generale molto nebuloso ed incerto per i lavoratori che vede ancora oggi problematiche riguardanti i livelli occupazionali e il rispetto dell’accordo sindacale, con un rilancio dell’attività che di fatto ancora non è decollato, è assolutamente necessario avviare un momento di confronto tra le parti che possa servire non solo ai dipendenti attualmente in servizio e a quanti ancora vivono la cassa integrazione ma anche e soprattutto alla nuova proprietà per fare chiarezza. Per questo chiederemo al sindaco di Chieti, anche nella sua qualità di massima autorità sanitaria, di farsi parte attiva in questa vicenda, che vede coinvolto il territorio con il rischio di un vero e proprio mutamento delle prestazioni sanitarie della casa di cura e quindi dell’assistenza sul territorio, affinché convochi urgentemente un tavolo di confronto con la nuova proprietà e le parti sociali, allo scopo di avere quelle certezze occupazionali ed assistenziali da più parti richieste».
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