Molinari affiancato da un ausiliare


L’Aquila – Come era stato anticipato nei giorni scorsi, il Vaticano ha nominato vescovo ausiliare dell’Aquila mons. Giovanni D’Ercole. Il prelato è abruzzese, nato a Morino nel 1947. E’ stato ordinato sacerdote a Roma il 5 ottobre 1974. Ha conseguito la licenza e il dottorato in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana ed ha ottenuto un diploma in tecniche della Comunicazione Sociale presso la Facolta’ di Scienze Statistiche dell’Universita’ la Sapienza di Roma.
L’arcivescovo monsignor Giuseppe Molinari ha espresso soddisfazione per la nomina di monsignor Giovanni D’Ercole a vescovo ausiliario dell’Aquila. “Io stesso avevo chiesto un aiuto al papa. Quella di monisgnor D’Ercole – ha continuato l’arcivescovo – e’ una presenza in piu’ che fa sempre bene. Mi auguro di fare un buon lavoro con lui”. L’ordinazione episcopale di monsignor D’Ercole avverrà il prossimo 12 dicembre alle ore 16.30 in San Pietro.

Questo il testo del messaggio di mons. D’Ercole:
Città del Vaticano, 14 novembre 2009
“Caro Arcivescovo, cari fratelli sacerdoti e diaconi, cari religiosi e religiose, cari fedeli dell’Arcidiocesi,
nel momento in cui viene resa pubblica la mia nomina a Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di l’Aquila, mi preme far giungere a ciascuno e a tutti voi il mio cordiale saluto e un primo segno di affetto. Da oggi questa vostra Arcidiocesi è la mia nuova famiglia, la Chiesa nella quale la Provvidenza mi chiama ad operare come zelante e fedele Ausiliare del suo Pastore.
Dopo tanti anni di attività in varie parti del mondo, ed un lungo periodo di servizio in Segreteria di Stato, torno nella terra che mi ha visto nascere e alla quale sono rimasto sempre affezionato: sono infatti aquilano, se non della città, della provincia e non l’ho mai dimenticato. La percezione di appartenere a questa nostra terra si è fatta più forte dopo il recente terremoto: le diverse visite che ho potuto fare sin dai primi giorni, mi hanno dato modo di sperimentare la vostra tristezza e il vostro dolore, ma anche la vostra speranza e la vostra voglia di risorgere che sono diventati sentimenti e impegni anche miei. Anche così, senza che me ne rendessi conto, il Signore mi andava preparando per questa nuova missione!
Ripenso nella preghiera ai morti, rinnovo la mia solidarietà ai superstiti, a chi ha perso tutto e assicuro di volermi coinvolgere totalmente nell’opera di rinascita e di ricostruzione. Vengo con l’intenzione di seguire il mio Fondatore e Padre san Luigi Orione, che fu inviato dal Papa san Pio X a Messina proprio dopo il terremoto del 1908 e qui, in Abruzzo, nei Marsi corse subito sotto le macerie del terremoto del 1915, come racconta Ignazio Silone. Vengo con la voglia di ricostruire insieme a voi tutti – tutti insieme – non soltanto le chiese e le case abbattute o lesionate dal sisma, ma anche le comunità che – immagino – hanno molto sofferto e ancora stanno soffrendo.
In questo primo contatto, mentre sono ancora frastornato da una parte per la fiducia del Santo Padre Benedetto XVI e dall’altra per la responsabilità che mi attende, ho un solo desiderio: assicurare a tutti che cercherò di essere il Pastore di tutti e per ciascuno. In attesa di farlo quanto prima, abbraccio con affetto te, caro Arcivescovo che continuerai ad essere la nostra guida; voi, cari sacerdoti, che ho voglia di conoscere quanto prima e cominciare subito a lavorare insieme con quello spirito di fede e di fraternità che sono condizione indispensabile per ogni opera di evangelizzazione; voi, cari religiosi e religiose, che come me avete scelto di testimoniare in piena libertà il primato di Cristo su ogni altra cosa; voi, fedeli tutti – bambini e giovani, adulti e anziani, famiglie, parrocchie e comunità, che da oggi ricordo nella preghiera come componenti della mia nuova famiglia; voi, Autorità politiche, amministrative, militari con cui cercherò di collaborare per il bene di tutti. Un saluto mi preme farlo giungere a voi, volontari di ogni appartenenza, vigili del fuoco e forze dell’ordine, e quanti in vario modo state lavorando sin dal momento del terremoto per rendere meno dura la situazione ed affrettare il ritorno alla normalità.
In manus tuas è il motto che ho scelto ad indicare abbandono totale nelle mani di Dio e di Maria, alla quale ho consacrato la mia vita e dedizione totale alla Chiesa e a ciascuno di voi. Non ho altra ambizione che vivere così, come diceva don Orione, dando la vita per la Chiesa e per la salvezza delle anime. Conto sul vostro sostegno e vi assicuro la mia preghiera e totale disponibilità. Con affetto, + Giovanni D’Ercole, FdP, Vescovo titolare di Dusa , Ausiliare dell’Aquila”.


14 Novembre 2009

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati