Addio ai venditori stradali di frutta
L’Aquila – CHE FINE FARANNO COCOMERAI, CARCIOFAI, ARANCIARI E FRAGOLARE? – Stop alla vendita all’aperto di frutta e verdura: i commercianti sorpresi a esporre sulla strada le cassette con questi alimenti rischiano una condanna penale, punita con l’ammenda, per violazione della legge in materia di “disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”. La terza sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna alla pena dell’ammenda inflitta dal tribunale di Nola a un uomo “per aver detenuto per la vendita 3 cassette di verdure di vario tipo in cattivo stato di conservazione”.
La sentenza della Cassazione è inappellabile e definitiva, dunque si può dire addio ai venditori che si piazzano – in tutte le contrade dell’Abruzzo e non solo – ovunque, lungo strade e in spiazzi di periferia. Spesso e volentieri le loro offerte appaiono convenienti, ma forse non lo sono dal punto di vista dell’igiene e da quello dei commercianti a posto fisso.
Tra i commerci più noti in Abruzzo quello delle fragole tra Chieti e Francavilla, quello delle fave di S.Elia alla periferia aquilana, oppure gli onnipresenti cocomerai che d’estate appaiono ovunque. Molti dubbi e domande vengono spontanei: che ne sarà dei mercati e mercatini di ambulanti che vendono frutta e verdura? E dei contadini che nelle loro fattorie smerciano carciofi, pesche, mele, secondo le stagioni? Finora in tanti mercanti avventurieri su camion (quasi sempre dalla Campania) erano sfuggiti al fisco e ai vigili urbani. Ora difficilmente potranno farla alla Cassazione.
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