Anziani, ignoranti, supertassati, quasi poveri, ma con tantissime automobili
ISTAT, RITRATTO DELL’ITALIA DELLE CONTRADDIZIONI E DELLA FUGA DALLA LETTURA – Prosegue la crescita della popolazione osservata a partire dagli anni Duemila, dovuta quasi esclusivamente ai movimenti migratori dall’estero. Al 31 dicembre 2012 i residenti sono 59 milioni 685 mila. A livello europeo, l’Italia si conferma il quarto paese per importanza demografica. E’ quanto emerge dal rapporto “Noi e l’Italia”, redatto dall’Istat.
Al 1° gennaio 2012 ci sono 148,6 anziani ogni 100 giovani. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia piu’ accentuato (155,8). La Liguria si conferma la regione piu’ anziana (236,2 per cento), mentre la Campania, con un indice per la prima volta superiore a 100, la regione piu’ giovane.
Nel 2012 l’indice di dipendenza, che misura il carico demografico sulla popolazione in eta’ attiva, raggiunge il 53,5 per cento; il valore piu’ basso si registra nel Mezzogiorno (50,1 per cento), il massimo nel Nord-ovest (55,9 per cento). La regione con l’indice piu’ alto e’ la Liguria (63,6 per cento), all’estremo opposto si colloca la Sardegna (47,9 per cento). Nel contesto europeo l’Italia si posiziona al quarto posto. Con un valore negativo del tasso di crescita naturale, l’Italia si pone agli ultimi posti in ambito europeo, vicino a Grecia e Portogallo; viceversa, la crescita migratoria conferma l’Italia tra i paesi con maggiore forza attrattiva. La vita media delle donne e’ di 84 anni e mezzo, quella degli uomini di poco piu’ di 79 anni, tra le piu’ lunghe dell’Unione europea. Nel contesto europeo l’Italia si colloca tra i paesi a bassa fecondita’, con 1,42 figli per donna secondo i dati del 2012. L’eta’ media al parto continua a crescere, attestandosi a 31,4 anni. Nel 2012 sono stati celebrati 3,5 matrimoni ogni mille abitanti. Nel Mezzogiorno ci si sposa di piu’ che nel Centro-Nord (4,1 contro 3,2 per mille). Il Nord-est presenta la quota maggiore di unioni celebrate con rito civile (53,5 per cento).Dopo Irlanda e Malta, l’Italia e’ il paese europeo con la piu’ bassa incidenza di divorzi (0,9 ogni mille abitanti nel 2011). Tuttavia, lo scioglimento per via legale delle unioni e’ un fenomeno in tendenziale crescita nel nostro Paese: tra il 2000 e il 2011 le separazioni sono aumentate del 23,4 per cento e i divorzi del 43,2 per cento.
Sono oltre due milioni i giovani 15-29enni (il 23,9 per cento del totale) non inseriti in un percorso scolastico e/o formativo e neppure impegnati in un’attivita’ lavorativa. Si tratta di un valore fra i piu’ elevati in Europa. La differenza fra i generi mette in luce una incidenza dei Neet piu’ elevata fra le ragazze, si amplia inoltre lo svantaggio del Mezzogiorno. Solo il 6,6 per cento degli adulti e’ impegnato in attivita’ formative, un valore che evidenzia il ritardo dell’Italia in materia di apprendimento permanente. Si legge nel rapporto ‘Noi Italia’ dell’Istat.
Sono sempre piu’ numerose le persone che utilizzano Internet per la lettura di giornali, news o riviste: dall’11,0 per cento del 2005 si passa al 33,2 per cento del 2013. Nel 2013 il 43 per cento degli italiani ha letto almeno un libro nel tempo libero. I lettori sono di piu’ al Centro-Nord (49,5 contro il 30,7 per cento del Mezzogiorno) mentre in un’ottica di genere le donne leggono piu’ degli uomini (rispettivamente 49,3 e 36,4 per cento). Quasi il 60%, dunque, non legge mai. Si legge nel rapporto ‘Noi Italia’ dell’Istat. Poco meno di un italiano su due (49,4 per cento) legge un quotidiano almeno una volta a settimana e, tra questi, il 36,2 per cento almeno cinque giorni su sette.
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