Istat: aumenta la percezione del rischio tra le famiglie italiane. Furti e rapine la causa
(a cura di Favio Colacito – psicopedagogista). Rapine e furti sono in aumento e le famiglie italiane non si sentono più sicure,con una percentuale che passa dal 26,4 al 31 per cento durante il 2013, avendo percepito un elevato rischio connesso alla criminalita’ nella zona di residenza,tanto che il trend decrescente attivo dal 2008 si e’ interrotto. Lo dice l’Istat, nel rapporto “Noi Italia”. Le rapine denunciate alle autorita’ sono oltre 42mila (71,6 ogni 100mila abitanti), in aumento rispetto al 2011. Lo sviluppo di questo reato ha riguardato tutte le aree italiane: in misura meno rilevante il Centro (+0,7 per cento), in modo importante il Nord-est, il Nord-ovest e il Mezzogiorno (+7,6, +6,6 e +5,5 per cento). I furti denunciati nel corso del 2012 sono oltre un milione e mezzo, il 14,8 per cento in piu’ del 2010. In particolare gli scippi e i furti negli appartamenti, in forte calo negli ultimi venti anni, stanno aumentando ancora piu’ rapidamente, rispettivamente del 40,5 e del 40,3 negli ultimi due anni. Nel 2011 l’azione penale e’ iniziata per 999,2 persone ogni 100 mila abitanti, mentre l’archiviazione ha interessato 1.046,6 persone. Le imputazioni sono state soprattutto per furto e lesioni volontarie personali.Nel corso del 2011 sono state condannate 238.501 persone (+3,4 per cento rispetto al 2010). Il maggior numero di condanne si e’ avuto per furto e per violazione delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope. Al termine del 2012 i detenuti nelle carceri italiane sono 65.701, l’1,8 per cento in meno rispetto al 2011. L’indice di affollamento registra 139,7 detenuti ogni 100 posti letto previsti, rimarcando l’inadeguatezza delle strutture carcerarie a ospitare un tale quantita’ di reclusi in spazi inadeguati a qualsiasi percorso rieducativo.
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