Folla, commozione e silenzio ai funerali


Alba 14 nov 09 2Alba Adriatica – (ore 14,15) – Folla, commozione e silenzio ai funerali del giovane imprenditore ucciso in un pestaggio per il quale sono accusati tre giovani Rom residenti nella zona. Due sono stati presi, un terzo è latitante e sarebbe lui il principale indiziato, stando alle accuse che gli muovono i due fermati e al filmato di una telecamera di sorveglianza. La piazza del municipio è stracolma, e sul palco si trovano le autorità per la commemorazione. Le esequie si svolgono nella chiesa di S.Eufemia, di fronte al Comune di Alba. La zona è stata completamente posta sotto controllo da decine di agenti e carabinieri, presenti in gran numero. Traffico deviato e quindi silenzio totale, fino al momento dell’arrivo della bara portata a spalle.
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Molte voci chiamano per nome la vittima, Emanuele Fadani, 37 anni, giovane commerciante di Alba, ucciso due notti orsono in via Mazzini, brutalmente picchiato e lasciato rantolante sull’asfalto ancora vivo. Finito, a quanto sembra, con un violentissimo calcio alla fronte, mentre qualcuno tentava di soccorrerlo, benchè fosse ormai gravissimo. In piazza una folla con magliette e palloncini, scritte e immagini del Fadani. La bara portata a spalla è stata accolta da un applauso accorato e partecipe. Celebrazione del vescovo di Teramo e Atri, mons. Seccia. Nei giorni scorsi ci sono stati assalti alle residenze dei Rom, che ad Alba sono più di un cedntinaio e vivono in case. Non esiste un campo nomadi. Qui gli zingari sono integrati, fanno affari, dispongono di mezzi e a detta di molti spadroneggiano indisturbati.
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“Ma – dice una barista del posto – ce ne sono anche molti per bene che lavorano e vivono tranquilli”. Hanno pagato tutti, indistintamente raggiunti dall’odio e dal livore della popolazione infuriata e divenuta intollerante. Molti sono fuggiti in altre zone. La paura serpeggia nel quartiere in cui vivono molti Rom, tra via Roma e le strade limitrofe.
Il vescovo mons. Seccia ha esortato i presenti e tutti coloro che hanno amato l’ucciso a rifiutare la violenza e a perdonare.
“Agli assassini di mio fratello posso dire ‘Vergognatevi!’, Emanuele gli gridava ‘Basta!’ ma loro non gli hanno dato ascolto. Mi auguro che vengano assicurati alla giustizia e non vorrei che sua figlia Giorgia li dovesse incontrare un giorno per strada. Lo Stato che oggi e’ intorno a noi, non vorremmo che domani se ne andasse, significherebbe uccidere Emanuele due volte”. E’ quanto ha detto Fabrizio Fadani, durante i funerali del fratello Emanuele, poco prima della benedizione della salma.
(Nelle foto Col: Traffico deviato per i funerali – Due immagini della piazza del Municipio alle 14 stracolma di cittadini)


14 Novembre 2009

Categoria : Cronaca
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