L’assessore si arrabbia, via le delibere
Pescara – Scrive Enzo Del Vecchio, PD: “Pensavamo di averle viste tutte durante questi incredibili 55 mesi di amministrazione Mascia ed invece ci siamo sbagliati. Questa mattina è accaduta la cosa più incredibile: l’assessore Antonelli litiga con la sua maggioranza e per evitare che il Consiglio si tenga ritira tutte le delibere all’ordine del giorno e scappa via.
Purtroppo non è il trailer di una commedia ma la incredibile realtà che la comunità pescarese è costretta a subire da molto, troppo tempo.
Il tutto accade questa mattina durante il Consiglio comunale e nel volgere di appena 15 minuti:
• alle ore 10.00 entrano in scena uno sparuto gruppo di consiglieri comunali di maggioranza che assicurano la validità della seduta:
o sul primo punto all’od.g. – “Riconoscimento debito fuori bilancio in esecuzione della sentenza n. 321/13 del tar di Pescara.” – la maggioranza non ha i nu8meri sufficienti e la votazione ha esito infruttuoso; tutto rinviato al prossimo appello;
o sul secondo punto all’o.d.g. “Regolamento di attuazione per l’arredo urbano e per il piano del colore” va in scena il solito e penoso teatrino della maggioranza:
i due Presidenti di Commissione compenti, Sabatini Antonio di Forza Italia e Marco Mambella di Pescara Futura, hanno proposto emendamenti modificativi talmente sostanziali e talmente innovativi, ma di cui neanche l’Assessore competente, Antonelli” ne risulta a conoscenza, da spingere l’assessore a decretare il ritiro dalla discussione della relativa delibera;
Poco male avranno pensato gli spauriti consiglieri di maggioranza ma anche gli attoniti consiglieri di opposizione che non riuscivano a capacitarsi, o meglio facevano finta di non capacitarsi, di una siffatta confusione.
A questo punto, al Presidente del Consiglio comunale non restava che andare avanti l’ordine dei lavori e mettere in discussione il secondo punto all’o.d.g.: “ADOZ/ONE VARIANITE P.R.G. REVISIONE ALLEGATO D1 “SCHEDE PATRIMIONIO STORICO-ARCHITETTONICO DEL P.R.G.” E VARIANTE SPECIFICA ART. 29 N. T.A.”
immediata la richiesta di parola dell’assessore Antonelli che comunicava il ritiro della proposta di delibera;
Con imbarazzato al Presidente del Consiglio non restava che mettere in discussione il terzo punto all’o.d.g.: “LEGGE REG/ONALE N. 49/12 E S.M.I. NORME PER LATTUAZIONE DELL’ART. 5 DEL D.L. N. 70/11 – DECRETO SVILUPPO, CONVERTITO IN LEGGE N. 706/11 – PROVVEDIMENTI.”
ancor più immediata la richiesta di parola dell’assessore Antonelli che comunicava il ritiro della proposta di delibera;
Al limite dello sgomento, al Presidente del Consiglio comunale non restava che andare avanti con l’ordine dei lavori e mettere in discussione il quarto punto all’o.d.g.: “DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE N. 8 DEL 13.01.2014 – PROVVEDIMENTI” (trattasi della delibera per riguardante il del debito fuori bilancio per la copertura delle perdite della società Pescar parcheggi s.r.l.)
istantanea la richiesta di parola dell’assessore Antonelli che comunicava il ritiro della proposta di delibera;
Tra l’imbarazzo, le perplessità e lo sgomento di tutto il consiglio comunale al Presidente non restava che prendere atto che non vi erano altri argomenti in discussione e dichiarare chiuso il Conasiglio Comunale;
Il Segretario generale certificava l’ora di chiusura: ore 10 e minuti 21: tutti a casa.
In una scena da commedia americana si vedeva l’Assessore Antonelli con le delibere sotto il braccio che sgattaiolava fuori dall’aula; i consiglieri di maggioranza che ancora si rendevano conto dell’accaduto che evitavano perfino fi girare la testa all’altro lato ed i consiglieri di opposizione che non potevano far altro che inveire contro quello squallore.
Sembrava proprio la scena di una partita di altri tempi in cui il possessore della palla stufo o perché la mamma lo richiamava non trovava di meglio che riprendersi la sfera e lasciare tutti con un palmo di naso.
Peccato solo che quella palla non era di proprietà dell’Assessore Antonelli e men che meno dell’amministrazione Mascia ma della comunità pescarese che ancora una volta si è trovata a dover ingoiare l’amaro calice di un governo cittadino impegnato a salvaguardare i propri interessi e non quelli della collettività”.
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