Dalle carte al digitale con i detenuti
Pescara – Con la firma del protocollo d’intesa tra la Provincia, la casa Circondariale di Pescara e la cooperativa sociale tipo B Alfachi, si dà avvio ad un importante progetto di dematerializzazione, un termine davvero orribile ma caro alla burocrazia: significa soltanto la conversione dei documenti cartacei in formato digitale. La trasformazione di 40mila fogli (documenti principalmente del settore ambientale) in file avverrà all’interno del carcere. L’attività durerà circa due mesi.
Oggi la conferenza stampa per siglare l’accordo che coinvolge 10 detenuti della casa Circondariale che hanno seguito un corso di formazione ad hoc durato un anno.
“La Provincia di Pescara ha già avviato dal 2 ottobre 2012 la nuova procedura di protocollazione che consente la digitalizzazione dell’intero flusso documentale – spiega il vicepresidente Fabrizio Rapposelli -. Abbiamo già promosso altri importanti progetti con il carcere di San Donato che hanno una valenza sociale e pratica da non sottovalutare”.
Con archivi digitali si risparmia carta, si ha meno peso e ingombro, si accelera la consultazione. In altri paesi europei tutto o quasi è digitalizzato. Qui cominciamo ora e gli uffici restani polverosi, enormi, costosi come fitto e servizi, con sovraccarico di personale che dovrebbe essere utilizzato per digitalizzare tutto.
Ma quando?
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