Rimborsopoli: Pagano, Masci, Nasuti


Pescara – Domani capitolo 2 e, il 12 febbraio, anche capitolo 3. Non sono brani di un piacevole libro da leggere per imparare o rilassarsi, ma le giornate giudiziarie che tutti ormai riferiscono a rimborsopoli, l’inchiesta sulle spese (non moderate, in molti casi) nelle missioni di rappresentanza dei politici regionali. I quali hanno sempre viaggiato molto, nel “superiore interesse dell’ente”, s’intende. Ma comodi e avvezzi ad ospitalità lussuose, se non locupletali in diversi casi. Amanti forse dell’astronomia, prediligevano hotel a cinque stelle. Pranzi di tutto rispetto, mica quattro salti in padella da scongelare.
Tutto da far rimborsare dalla Regione. Nessuno ha mai capito se le spese coincidessero, almeno, con i tornaconti della Regione, con i benefici apportati all’ente da tante missioni nei quattro angoli del vasto mondo. Affari, intese, accordi commerciali, frutti turistici?
Capitolo 2, dunque, davanti ai pm Bellelli e Di Florio, stuoli di avvocati, legioni di giornalisti e catturatori di immagini. Fisse o mobili per la tv. Il 12 saranno sentiti tutti gli altri (compreso il vice presidente del consiglio regionale De Matteis), e la somma sarà fatta: 25 persone in tutto. Per Nazario Pagano, Carlo Masci e Nasuti l’ora dell’ave Maria è domattina verso le 9 o giù di lì.
Il presidente del consiglio è stato un gran viaggiatore, un Livingstone dei lidi abruzzesi, fin laggiù nella lussureggiante Miami, ma anche nelle fredde prospettive russe. Molti alberghi a 5 stelle, quando per la Regione 4 sono sufficienti. Molti pasti non da dieta. I magistrati e i carabinieri ritengono che occorrano spiegazioni su certi pernottamenti in camere capaci di dare caldo e conforto a due persone. Problemi di scartoffie e incongruenze su banali ricevute e fatture, roba da contabili, è la spiegazione. Si chiarirà tutto, tutto è ok.
Gli indagati si dicono sempre tranquilli. Ci sarebbe qualche beneficio per signore conoscenti dei politici? No, tutto un equivoco. Speriamo per gli indagati. In fondo, se tutti i 25 uscissero lavati alla candeggina, bianchi come le nevi del Gran Sasso, gli abruzzesi sarebbero lieti di aver dato fiducia e voti a personaggi irreprensibili.


09 Febbraio 2014

Categoria : Cronaca
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