Il silenzio è d’oro, oltre che gli alberghi
Un’inchiesta giudiziaria su argomenti scottanti, capaci comunque di ustionare esponenti politici, induce a perdere staffe e prudenza. Ma anche pudore. Sentir dichiarare da un politico che sì, effettivamente 500 o 700 euro per una camera d’albergo “sono troppi”, ma solo dopo l’avviso di garanzia, è offensivo e denuncia la pochezza di chi dovrebbe scegliere il silenzio. Che, notoriamente, è d’oro. Invece qui di oro sono tessuti i conti presentati a rimborso alle casse della Regione.
Gente che bazzica cinque stelle e ristoranti con vino da 90 euro a bottiglia da 0,70 centilitri, non sa che migliaia di pensionati 500 euro li prendono al mese, che migliaia di persone non hanno neppure quelli, che migliaia di persone vanno per una settimana al mare ad agosto in alberghetti da 45-50 euro pensione completa? Diciamo noi a costoro che gli alberghi d’oro li hanno fatti pagare dalla gente, dai cittadini.
Lo scandalo, i pudori, le resipiscenze, i pentimenti, i rossori verginali (si fa per dire, visto ciò che accadeva nelle camere…) , le solenni promesse (“non lo rifarei”) sono schiaffi in faccia agli abruzzesi. Stiano muti, almeno. Non avranno fatto la cresta, non avranno lucrato, ma i conti da nababbi alla Regione li hanno presentati. E poi, non sono quelli che in cinque anni non si sono tagliato lo stipendio (pure quello d’oro) neppure di un euro, mentre l’Abruzzo affondava e piombava nella povertà ? Bene, stiano zitti: almeno.
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