Va bene, ma per arrivare al santuario come si fa? Non si sa quale sia l’uscita…


L’Aquila – Lo sviluppo turistico aquilano non è difficile, è pari a zero. Incontra mille difficoltà da sempre, e vi s’imbatte persino oggi, che potrebbe essere potentemente sospinto dal santuario dedicato al papa Giovanni Paolo II. L’impressione è che la cosa più difficile da realizzare, sia pensare un piano di sviluppo basilare, basato sulle piccole, ovvie cose. Tutte mancanti. Persino quelle scontate, elementari.
Di recente sono stati finalmente installati sull’autostrada due cartelloni con l’immagine del papa e del santuario. Pare che siano costati qualcosa come 30.000 euro, quindi una somma rilevante, che avrebbe dovuto fruttare maggiori risultati. Il cartellone infatti attira, richiama, ma come si fa a raggiungere il santuario? Non c’è scritto dove uscire dalla A-24 !
Siamo sonnacchiosamente abituati alle desolanti carenze aquilane, dunque occorre che qualcuno ci spinga a notare ciò che sfugge ai nostri occhi. Lo ha fatto l’autista di un lussuoso autobus giunto da Vicenza, incontrato per caso a Fonte Cerreto.
L’uomo, accortosi della nostra fotocamera, ci ha chiesto se eravamo giornalisti. Ed ha detto: “Mi sa spiegare lei come fa un forestiero, non solo uno autista come me, a capire come si raggiunge il santuario? Non ci sono segnalazioni né sui cartelloni lungo l’autostrada (il bus veniva da Teramo), né all’uscita per Assergi, che è quella da prendere. Ma chi te lo dice?”. Solo con l’aiuto del personale autostradale il bus aveva potuto alla fine raggiungere, ci è stato raccontato non senza una certa sufficienza verso i soliti terroni, i dintorni del santuario, dove peraltro ci sono problemi a causa della neve. Le allusioni al nostro mondo terrone e goffo ce le siamo tenute: quell’uomo aveva ragione.
Tutto vero, infatti. Manca la segnaletica sull’autostrada, manca all’uscita verso Assergi, manca a L’Aquila, manca ovunque. Il santuario, semplicemente, non esiste, almeno sulla A-24, l’autostrada dai pedaggi ultrasalati. Quello di Isola del Gran Sasso è segnalato, quello di Giovanni Paolo II no. Una situazione che semplicemente non esisterebbe, se qualcuno pensasse, programmasse interventi razionali e completi.
Intanto, andiamo avanti con un turismo basato sulla domanda: “Scusi, per arrivare come si fa?”. Ma vedrete che alla fine Giovanni Paolo II un altro miracolo lo farà: ha molta pazienza. Sconfisse il comunismo sovietico in Polonia, figuriamoci se non vince alla Ienca.


06 Febbraio 2014

Categoria : Turismo
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