Crolli: nuovi avvisi di garanzia – Ritardi e indagini su smaltimento delle macerie
L’Aquila – E’ decisamente cipiglioso l’assessore provinciale Michele Fina, che parla senza mezzi termini di ritardi e inadempienze per quanto riguarda le macerie e la loro destinazione. Oggi Il Centro titola “Mille le case da demolire”. Anche se fossero molte di meno, resterebbe sempre un problema gigantesco quello dello smaltimento delle macerie e di chi dovrà svolgerlo. Oggi Fina ha tenuto un vertice con prefettura, regione Abruzzo, protezione civile. Il quadro complessivo è allarmante: sono, comunque si voglia vedere la situazione, sempre milioni di tonnellate di materiale da prelevare, trasportare, selezionare, e parzialmente riutilizzare dopo il trattamento.
La Regione sarebbe intenzionata a fare la sua parte. Anzi di più: “Siamo pronti – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati – anche ad assumerci competenze che non ci spetterebbero”.
Fina incalza: “Sarà impedita, rallentata, ostacolata la ricostruzione, se non si esce dal problema macerie. Bisogna capire che rallenta, chi ostacola, e caso mai passare ad altri competenze e incarichi. Altri che dicano chiaramente in quali tempi porteranno a compimento il lavoro”.
Unanime, anche se spesso anonimo e senza voce, è il lamento di imprese grandi e piccole che contattano le redazioni dei giornali e del nostro sito per dire: “Il lavoro c’è, ma non possiamo svolgerlo: non si sa dove portare le macerie”.
Così L’Aquila semisbriciolata consuma il suo tempo, finora sette mesi, di fronte a problemi che nessuno pare in grado di affrontare e risolvere. Il Comune, dal canto suo, tentenna, esita, non produce risultati. E’ la stessa storia, del resto, anche per altri importanti adempimenti: la gestione dell’aeroporto, il destino del Centro turistico del Gran Sasso. Come se nulla fosse accaduto, l’istituzione perde solo tempo prezioso.
In serata la Provincia ha comunicato: “Individuare le ditte specializzate che dovranno sostituire i Vigili del Fuoco nella raccolta delle macerie.
•Utilizzare anche le cave dismesse, oltre a quelle autorizzate, per ampliare il numero dei siti dove depositare temporaneamente le macerie. Attualmente esiste solo la ex Teges, che serve solo L’Aquila.
•Accelerare il passaggio delle macerie dai depositi temporanei ai centri di recupero degli inerti.
•Utilizzare la disponibilità delle discariche, a partire da quella di Barisciano, per il conferimento degli inerti.
•Sollecitare il governo a proporre alla Comunità Europea una semplificazione delle norme comunitarie.
•Agevolare la filiera del riutilizzo delle macerie, con agevolazioni fiscali. In questo modo diventa meno costoso e più conveniente riusare il materiale riciclato rispetto alle materie prime.
Questi le sette proposte individuate nel corso dell’incontro sulla gestione delle macerie.
L’INCHIESTA DELLA PROCURA – Non perde tempo, invece, la Procura diretta dal dr. Rossini, che ha confermato oggi l’arrivo di altri avvisi di garanzia, stavolta per i crolli e i danni all’edificio ospedaliero. Potrebbero emergere anche responsabilità di natura dolosa, oltre che colposa, se i risultati di accertamenti e perizie lo confermeranno. E la Procura, ecco il collegamento con le notizie sulle macerie, terrà gli occhi aperti, anzi spalancati, anche su tutto ciò che riguarda gli appalti per lo smaltimento , il conferimento e i trasporti. In ballo ci sono montagne di quattrini: l’occasione fa l’uomo ladro. An che durante i terremoti e i post-terremoti. (G.Col.)
(Nella foto: L’assessore provinciale Michele Fina)
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