Insediato il CRAM abruzzesi nel mondo – Trasparenza sulle risorse per la ricostruzione
L’Aquila – Sono centinaia di migliaia, in ogni angolo del mondo, ma soprattutto in Europa e nelle Americhe: gli abruzzesi di lontana e meno lontana emigrazione, molti dei quali hanno fatto fortuna e primeggiano in tutti i campi. Uno dei migliori ristoranti di New York è abruzzese, tanto per fare degli esempi, ma lo è anche una delle imprese edilizie più operative della Grande Mela. Abruzzesi in politica in Canada, abruzzesi nel mondo produttivo nell’America del centro e del sud. Da oggi è tornato operativo il CRAM, il loro organismo rappresentativo nella regione Abruzzo, riunitosi oggi a L’Aquila. Lo ha presieduto, come vuole il regolamento, l’assessore regionale al ramo, che oggi è Mauro Febbo. 50 i delegati esteri. In questo momento dagli abruzzesi nel mondo arrivano concreti e sostanziosi aiuti per la ricostruzione delle zone terremotate, e altri ne arriveranno. Nessuno sa a quanto ammontano, dove si trovino i fondi, chi se ne occupa, e soprattutto nessuno conosce l’elenco delle offerte e le loro origini: sarebbe bene provvedere ad adottare una totale trasparenza in questo campo. Se l’aspettano sia gli abruzzesi in Abruzzo che quelli sparsi nel mondo. Intanto, malcontento ha suscitato la decisione di ridurre le risorse per l’emigrazione. Motivo in più per sapere quanti soldi e da chi sono arrivati o sono in arrivo, e come saranno utilizzati.
Il CRAM si è impegnato alla promozione della regione, delle sue bellezze e dei suoi prodotti, e lavora per proteggere ed esaltare l’identità della nostra terra, ma anche i diritti dei suoi emigrati nel mondo, laddove ce n’è bisogno.
(Nella foto: Mauro Febbo)
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