Giunta regionale, Chiodi s’è dato


L’Aquila – (di G.Col.) – (Palazzo Silone e un disegno che ritrae un’alcova medievale: niente di nuovo sotto il Sole…) - I londinesi alzerebbero le spalle scrollando la pipa al tabacco aromatico, i romani scherzerebbe cercando la battuta, anche se fosse annunciata per dopodomani la fine del mondo. Un po’ in Abruzzo la fine del mondo (politico, per ora) è all’ordine del giorno.
Questa mattina il presidente Chiodi in giunta non si è fatto vedere. S’è dato, come direbbero appunto con una battuta a Roma. S’è dato vuol semplicente dire che la persona attesa non è arrivata. Ma contiene quell’ironia sferzante che è tipicamente romanesca.
Sarà per sua scelta, sarà per evitare cronisti con l’acquolina in bocca e telecamere in agguato a palazzo Silone. Dove gli assessori sono arrivati con comodo, sul tardi, ognuno per conto suo e ognuno con un sorrisetto per gli obiettivi che vorrebbe forse ostentare umorismo (piccante?) sulle vicende dell’inchiesta rimborsopoli, che sono anche piccanti. Diciamo tinte di roseo o fucsia. Come dire: vedete cosa succede? Però io non c’entro…
Chi c’entra e chi non c’entra cominceremo a capirlo domani, quando di fronte ai magistrati pescaresi Bellelli e Di Florio sfileranno i coinvolti nell’inchiesta, almeno una ventina, tra i quali Chiodi e l’imperturbabile Pagano.
Dovranno accettare, se vogliono, l’interrogatorio di garanzia sulla storia dei rimborsi e delle spese davvero non indispensabili (perchè esagerate, talora satrapiche) per la buona salute dell’Abruzzo. Una storia – o una storiella di ordinaria cattiva abitudine e consuetudine con il mancato rispetto dei cittadini – di spendi e spandi, tanto paga Pantalone. In parte sicuramente legittima secondo le regole interne della Regione (che fa risparmiare gli altri, non le proprie casse), in parte imbarazzante quando si svela che in alcuni viaggi e quindi in alcuni alberghi (costosi oltre il necessario) varcavano la soglia dell’hotel divenuto alcova anche persone con le gonne accanto a persone con i pantaloni. Che dormivano insieme. Eufemismo di un’ipocrisia tutta nostana…
Tutto da approfondire, tutto da vedere, benchè esista una confessione a cuore aperto del presidenhte Chiodi ad un giornale. L’Abruzzo che dilapidava e faceva girare milioni come noccioline alcuni anni fa, diventa l’Abruzzo dei gai e garruli gitanti vaganti per il mondo, intenso come luoghi lussuosi del mondo. Mica Sahara assetato e affamato.
Gente che ha portato a casa sicuramente nei buoni risultati per l’Abruzzo (un dì ne sapremo le dimensioni, se ce lo diranno), ma più spesso piacevoli ricordi della lontananza dall’Abruzzo.


03 Febbraio 2014

Categoria : Cronaca
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