“Attento alla donna, più che alla parità”
Pescara – ACERBO IRONIZZA SU CHIODI – La tempesta giunta dall’Hotel del Sole di Roma, affaccio su Pantheon e costi adeguati, va avanti e diventa graffiante ironia. Talvolta pesante, come quella sul “troiaio” d’Abruzzo, talvolta tagliente. Inevitabile, anche se è auspicabile che non vengano spinte nel tritacarne anche persone che dovrebbero rimanere nell’ombra.
Scrive Maurizio Acerbo (PRC): “Nonostante la frequentazione tra il Presidente e la “consigliera di parità” la democrazia di genere non ha fatto grandi passi in avanti in Regione. Evidentemente Chiodi era più attento alla consigliera che alla parità! Infatti le proposte di introdurre la doppia preferenza nelle elezioni per il Consiglio regionale e la parità di genere in Giunta sono state bocciate dal partito trasversale dei “maschi”. Non se ne può addebitare la responsabilità esclusivamente al Presidente visto che anche gran parte del centrosinistra le ha osteggiate. Fa piacere leggere sul quotidiano di Confindustria il simpatico articolo di Deborah Dirani “In Abruzzo giunta al testosterone. Il prossimo presidente? Speriamo sia femmina“.
Dopo aver riepilogato le mirabolanti avventure sessuali di Chiodi, Pagano e De Fanis la giornalista chiude l’articolo con l’augurio: “Speriamo che la prossima giunta abruzzese sia femmina, non per forza femminile, di sicuro femminista“.
Se il titolo può suonare come un involontario endorsement della Pezzopane l’articolo mi spinge a ricordare che Rifondazione aveva proposto norme che andavano nel senso auspicato dall’autorevole giornale confindustriale ma che la maggioranza ha sistematicamente bocciato o ignorato.
La politica regionale – in questa e nella precedente legislatura – ha dato ampia prova di misoginia bocciando la proposta avanzata da Rifondazione Comunista e da una petizione sottoscritta da migliaia di donne per l’introduzione della doppia preferenza di genere. Se la prima volta lo stop venne dal capogruppo PD Donato Di Matteo, questa volta è stato il centrodestra a chiedere il voto segreto per bocciare la proposta. Considerato che è stato eliminato il listino che aveva consentito in passato di eleggere qualche donna in più è assai probabile che il prossimo Consiglio Regionale sarà ancor più monosessuato dell’attuale.
L’augurio di una prossima giunta più femminista che formula il Sole 24 Ore era il contenuto della mia proposta di legge di modifica dello Statuto regionale che introduceva la parità di genere nella composizione della Giunta Regionale: “All’interno della Giunta regionale nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50%”. Una proposta ovviamente nemmeno presa in considerazione dalla maggioranza di centrodestra e poco gradita – come la doppia preferenza di genere – neanche da tanti maschietti dell’opposizione”.
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