San Biagio e la benedizione della gola
L’Aquila – Oggi alle ore 12 nella Basilica di San Giuseppe Artigiano in Via Sassa durante la messa della “candelora” sarà benedetto anche il tradizionale “pane di San Biagio” che rimarrà a disposizione nella Basilica sino a lunedì 3 febbraio, Festa liturgica di San Biagio.
Alle ore 18 di lunedì 3 febbraio, sempre nella Basilica di San Giuseppe (già San Biagio d’Amiternum) sarà celebrata la messa con la tradizionale “benedizione della gola”. San Biagio, secondo la tradizione cattolica, salvò un bambino che aveva una spina di pesce in gola e stava morendo. Protettore della gola è inteso come protettore dai tanti peccati che si commettono per l’ingordigia.
San Biagio, o San Biagio di Sebaste (III secolo) è stato un vescovo cattolico e santo armeno. Vissuto tra il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia (Asia Minore) è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Era medico e venne nominato vescovo della sua città . A causa della sua fede venne imprigionato dai Romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana; per punizione fu straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lana. Morì decapitato.
San Biagio muore martire tre anni dopo la concessione della libertà di culto nell’Impero Romano (313). Una motivazione plausibile – si legge su Wikipedia – sul suo martirio può essere trovata nel dissidio tra Costantino I e Licinio, i due imperatori-cognati (314), che portò a persecuzioni locali, con distruzione di chiese, condanne ai lavori forzati per i cristiani e condanne a morte per i vescovi.
A Penne, è venerato il cranio ritenuto del santo. Nel duomo di San Flaviano a Giulianova, è conservato il braccio ritenuto di san Biagio, racchiuso in un raffinato reliquiario d’argento, in forma di braccio con mano benedicente e recante una palma, datato 1394 e firmato da Bartolomeo di ser Paolo da Teramo. Ovunque nella regione c’è venerazione per il martire. A L’Aquila, dove il nome Biagio è diffuso, c’è una chiesa importante. Tipico in Abruzzo è un dolce, molto consumato specialmente a L’Aquila, a forma di ciambella con canditi rossi e verdi. Si produce e si vende solo nei giorni precedenti il 2 febbraio.
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