Crisi e fotocopie, o “scherzi a parte”?
Lanciano – “Tutto è rimasto invariato. Stesse persone. Stesse deleghe. O quasi (la delega allo sport si sposta e va in quota al Sindaco). Sembra di stare su “Scherzi a parte”. La campagna elettorale per le regionali è alle porte e prevale sulle motivazioni della crisi nettamente rispetto ai numerosi problemi cittadini mai risolti e ancora sul tavolo. Manlio D’Ortona, consigliere di opposizione al Comune di Lanciano, interviene sulla decisione del sindaco Pupillo che, dopo aver azzerato la Giunta tre settimane fa, ha deciso di ripresentarla senza modifiche e senza un sostanziale cambiamento del programma amministrativo.
“In questi giorni – rimarca D’Ortona – mi sono chiesto spesso qual è stata la vera ragione di questa crisi”. Tante le domande: perché il sindaco decide di azzerare la giunta aprendo, nei fatti, la crisi? Per un confronto sui programmi? Per la questione delle tasse? Per una questione di ruoli e immagine su chi “conta di più nell’attività di governo”? Per l’imminente campagna elettorale per le regionali? In sostanza, il sindaco dopo tre settimane chiude la crisi presentando la stessa squadra praticamente con le stesse deleghe (ad eccezione della delega allo Sport che trattiene per sé).
“Nei fatti – sottolinea l’esponente di opposizione – il programma di governo rimane lo stesso, nessuna modifica o attività di rilancio. Come anche sulla questione delle tasse, nessuna indicazione di atti imminenti per evitare il continuo e devastante aumento deliberato nel 2012 e 2013 dalla stessa maggioranza che oggi si ripropone. Anzi, il sindaco annuncia un impegno in tale direzione, ma con altre priorità e solo quando i tecnici daranno il “via libera” per tale obiettivo”.
E il crono-programma consegnato in conferenza stampa sulle attività che ogni assessore dovrà portare a compimento con tempi definiti “suona” come una forte presa di posizione del primo cittadino rispetto alla propria squadra per sottolineare una difesa del proprio ruolo, in questi mesi “indebolito” e in parte “vuotato” da una parte della maggioranza. In sostanza è come se rimarcasse e dicesse “il sindaco sono io, lavorate e meno chiacchiere“.
“In sostanza – continua D’Ortona – la “ragion di stato” della crisi è la sola contrapposizione di ruoli e immagine per dimostrare chi conta di più nel ruolo amministrativo e politico. Ma non solo. La campagna elettorale per le regionali è alle porte e prevale sulle motivazioni della crisi nettamente rispetto ai numerosi problemi cittadini mai risolti e ancora sul tavolo. In altri termini la cultura del “buon governo cittadino” si piega alle “ragioni elettorali per le regionali” dei singoli aspiranti candidati che oggi hanno responsabilità di governo in città”.
La domanda “guida” di un amministratore per la sua attività, mi piace pensare sia del tipo: “Cosa posso fare, per la mia gente, per soddisfare i bisogni espressi e per migliorare le condizioni di vita della mia comunità?” E la crisi aperta e chiusa senza cambiamenti di programmi, nomi e deleghe non ha certo risposto a questa domanda.
“Un buon amministratore, in fondo – conclude D’Ortona – ha un solo avversario: i numerosi problemi che attanagliano i cittadini. E la sfida, su questo campo, si vince formulando proposte e attuando soluzioni. Questa è l’unica battaglia che vale la pena iniziare, affrontare e vincere”.
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