Aeroporti, Lupi modifica Passera
Pescara – LO SCALO ABRUZZESE E’ IN SUBORDINE A BARI PER IL BACINO MEDITERRANEO ADRIATICO
(di Stefano Leone) stefanoleone8@gmail.com
Undici aeroporti strategici (tra cui Fiumicino, Malpensa e Venezia) e ulteriori 26 scali di interesse nazionale. E’ quanto prevede il Piano nazionale degli aeroporti, in base all’informativa presentata, il 17 gennaio scorso, in consiglio dei ministri dal titolare dei Trasporti Maurizio Lupi. Il Piano, una riedizione del precedente elaborato dall’ex ministro Corrado Passera, divide il Paese in 10 dieci bacini di traffico omogeneo, ciascuno con un aeroporto strategico, con distanza massima di 2 ore di percorso in auto dallo scalo strategico. Fa eccezione solo il bacino Centro-Nord, per il quale sono stati individuati due aeroporti strategici, Bologna e Pisa-Firenze, “in considerazione delle caratteristiche morfologiche del territorio – si legge nel Piano – e della dimensione degli scali e a condizione che si realizzi la piena integrazione societaria e industriale tra gli scali di Pisa e Firenze”. I bacini sono Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro Italia, Campania, Mediterraneo/Adriatico, Calabria, Sicilia orientale, Sicilia occidentale e Sardegna. I relativi scali strategici sono: Milano Malpensa, Venezia, Bologna e Pisa-Firenze, Roma Fiumicino, Napoli, Bari, Lamezia, Catania, Palermo e Cagliari. Dunque, Bari surclassa Pescara nella posizione di “strategico” per il bacino del mediterraneo/Adriatico. Tutti gli altri aeroporti presenti in ciascun bacino, spiega il Piano, possono essere considerati di interesse nazionale, (Pescara, appunto, è inserito in questa qualificazione), purché si realizzino due condizioni: “che l’aeroporto sia in grado di esercitare un ruolo ben definito all’interno del bacino, con una sostanziale specializzazione dello scalo”; “che l’aeroporto sia in grado di dimostrare il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, anche a tendere, purché in un arco temporale ragionevole”. Entrambe le condizioni andranno verificate sulla base del Piano industriale (la seconda anche sulla base del Piano economico-finanziario) e la verifica periodica sarà effettuata dal Ministero in collaborazione con l’Enac.
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