L’Abruzzo dai 75.000 stranieri regolari
L’Aquila – LE PROVINCE A NORD NE OSPITA LA MAGGIOR PARTE – (Foto laporzione.it) – Ci sono quartieri o contrade in Abruzzo, in molte località sia della costa che dell’interno, in cui per le strade si incontrano pochissimi italiani, spesso nessun italiano, ma solo stranieri. Si sentono parlare molte lingue: arabo, russo, spagnolo, polacco, oppure italiano con accenti stranieri. Soltanto i cinesi parlano la loro lingua sempre e dovunque, soprattutto il mandarino.
E’ il tessuto sociale che cambia, non sempre in meglio. Ci sono problemi e sono anche tanti, percepiti con forza dagli italiani, molti dei quali non vendono di buon occhio tante presenze straniere. Specie quelle dei clandestini, che sono tanti. Dunque le cifre ufficiali vanno considerate parziali e sicuramente non in grado ri rispecchiare la realtà . Comunque eccole.
Nella regione Abruzzo sono 74.939 i cittadini stranieri e hanno un’incidenza sulla popolazione pari al 5,7%, inferiore alla media nazionale. Erano 81.000 nel 2011, dunque si registra anche un’emigrazione… nell’immigrazione. L’Aquila e Teramo sono le due provincie con il maggior numero di residenti stranieri (42.199). I dati, relativi a tutte le regioni italiane, si riferiscono al 23esimo rapporto sull’immigrazione presentato stamani a Roma dalla fondazione Migrantes e di Caritas Italia, alla presenza del minsitro Kyenge. A livello regionale le collettivita’ immigrate sono formate soprattutto da romeni, albanesi, marocchini e cinesi. Sono oltre 72.000 i lavoratori nati all’estero occupati nell’economia abruzzese, mentre le imprese straniere sono circa 12.300. Si tratta, per lo piu’, di cittadini provenienti dalla Romania, dall’Albania, dalla Svizzera, dal Marocco e dalla Cina. Anche la scuola abruzzese e’ sempre piu’ frequentata da alunni stranieri che hanno superato i 13.000 nell’a.s. 2012/2013. Stando al rapporto le previsioni sulla composizione demografica dell’Abruzzo nei prossimi vent’anni dicono che le dinamiche migratorie continueranno a incrementare la popolazione regionale, soprattutto quella nella fascia di eta’ dei 15-64 anni (www.integrazionemigranti.gov.it/Normativa/Documents/Abruzzo). Cio’ significa che si continuera’ ad avere una rilevante presenza di uomini e donne in eta’ lavorativa che dovranno essere accolti e inseriti attraverso mirate politiche formative nel mercato occupazionale. Per questo l’approfondimento regionale e’ stato dedicato al tema del lavoro e della formazione professionale, senza prescindere al contempo dal grave tema dello sfruttamento in cui versano tanti migranti in Abruzzo. In quest’ultimo triennio la crisi economica ha prodotto un significativo ridimensionamento dei livelli occupazionali e le criticita’ che il mercato del lavoro italiano si trova a dover fronteggiare interessano ormai anche la componente straniera, tradizionalmente attestata su maggiori livelli occupazionali rispetto alla forza lavoro italiana.
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