B.A., forti difficoltà nell’export
L’Aquila – IN ABRUZZO QUASI IL 10% IN MENO – Nel terzo trimestre 2013 restano nel complesso ancora in territorio negativo le esportazioni dei cinque distretti abruzzesi (-9,4%). L’Abruzzo e’ la regione che presenta le maggiori difficolta’ sul fronte dell’export, in controtendenza rispetto al buon andamento dei distretti del Mezzogiorno.
A incidere negativamente su questa performance – secondo i dati che emergono dal Monitor dei distretti dell’Abruzzo curato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico – e’ il calo dei valori esportati in particolare dall’abbigliamento sud abruzzese (-37,2%) che arretra ulteriormente rispetto al trimestre precedente. Al 30 settembre 2013 di segno negativo anche l’export della pasta di Fara (-2,6%). Seguono invece una dinamica positiva le esportazioni degli altri tre distretti, con in testa l’abbigliamento nord abruzzese (+25,7%) che registra un forte balzo dell’export dopo un trimestre precedente in territorio negativo. Seguono i vini di Montepulciano (+6,6% unico polo produttivo abruzzese ad aver superato ampiamente nel primo semestre 2013 i livelli pre-crisi del corrispondente periodo del 2008) e il mobilio abruzzese (+4,9%). Risulta sempre piu’ in difficolta’ anche il polo ICT dell’Aquila (-70,6%) che accusa un’ulteriore contrazione dei flussi commerciali, soprattutto negli Stati Uniti. “Grandi problematicita’ si rilevano ancora una volta nell’abbigliamento sud abruzzese – commenta Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell’Adriatico – che perde marcatamente terreno sui mercati europei (Germania, Francia, Regno Unito e Spagna) ed extraeuropei (Stati Uniti, seconda meta commerciale, Giappone), ma anche su alcuni mercati emergenti (Federazione Russa, primo mercato di sbocco distrettuale, Hong Kong)”. L’analisi complessiva dell’orientamento geografico delle esportazioni distrettuali evidenzia una consistente riduzione dei flussi commerciali indirizzati soprattutto verso i principali mercati di riferimento europei ed extra-europei (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Canada e Giappone) e verso un importante mercato emergente come quello russo (terza meta commerciale) non controbilanciati dalla ripresa delle esportazioni in alcuni mercati maturi (Belgio e Svizzera) e in nuovi mercati come Cina, Emirati Arabi Uniti e Ucraina. Nonostante queste evidenti criticita’, l’analisi dei dati sugli ammortizzatori sociali negli undici mesi dell’anno evidenzia un’ulteriore diminuzione complessiva delle ore richieste di cassa integrazione guadagni.
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