Monito del Papa contro l’antisemitismo: l’indignazione del mondo politico,il furto sacrilego di S.Pietro della Ienca
(di Flavio Colacito – psicopedagogista).Anche il Papa ha voluto sottolineare il significato del “Giorno della Memoria” in un contesto sociale macchiato ancora da atti vili, segno che i tempi non sono ancora maturi per cancellare l’orrore delle persecuzioni razziali: ”Mai piu’ l’orrore della Shoah, vergogna per l’umanità”. Così ha scritto Papa Francesco, nella “Giornata della Memoria”, in una lettera al suo amico rabbino di Buenos Aires, Abraham Skorka. Secondo quanto riferito da Radio Vaticana, il testo verrà letto in serata presso il “Parco della Musica” di Roma, in concomitanza con il Concerto “I violini della speranza”. Papa Francesco ha optato per una formula semplice e personale, una lettera ad un amico ebreo, per sottolineare la personale vicinanza al popolo ebraico in occasione della “Giornata della Memoria”. La lettera è stata redatta in lingua spagnola ed indirizzata al Rabbino Skorka, amico del Papa da tanti anni fin da quelli di Buenos Aires, un legame che va oltre il semplice dialogo tra due esponenti religiosi. Il contenuto della missiva verrà, quindi, divulgato durante il concerto commemorativo “I violini della speranza”, perciò il Papa Francesco vuole credere che coloro i quali ascolteranno la musica struggente di quegli strumenti, in quei minuti ciscuno ”possa immedesimarsi in quelle lacrime storiche, che oggi giungono a noi attraverso i violini, e senta il forte desiderio di impegnarsi perchè mai più si ripetano tali orrori, che costituiscono una vergogna per l’umanità. Il pubblico -tiene a precisare il Pontefice- ascolterà musiche di Vivaldi, Beethoven e altri grandi compositori, ma il cuore di ciascuno dei presenti – conclude – sentirà che dietro il suono della musica vive il suono silenzioso delle lacrime storiche, lacrime di quelle che lasciano traccia nell’anima e nel corpo dei popoli”. Queste parole giungono a ridosso di una dura presa di posizione del mondo istituzionale verso i gravi episodi accaduti a Roma a danno della comunità ebraica, espressioni eloquenti come quella del Presidente della Repubblica Napolitano: “Gli insulti e le minacce contro la Sinagoga di Roma e altri luoghi della comunità ebraica sono una miserabile provocazione”, riferendosi alla testa di maiale recapitata agli ebrei della Capitale, aggiungendo che “gli autori non hanno nulla a che vedere con Roma e i romani”, condannando senza appello “ogni forma di antisemitismo”, in quanto è indispensabile portare avanti una “vigilanza contro ogni insorgenza di antisemitismo, comunque camuffato ” tutelando anche “gli innocenti e gli indifesi di sempre” tra i quali “gli stranieri”.Anche il Premier Letta ha tenuto chiarire: “Il dovere della memoria non si conclude col Novecento: oggi tocca alla mia generazione, nata dopo la seconda guerra mondiale, fare tesoro delle testimonianze dei sopravvissuti, difendere la verità storica, e soprattutto educare i giovani a non rimanere mai più indifferenti”, riflessione che compare sull’home page del sito del Governo in occasione della “Giornata della Memoria”. Letta ha poi esternato il suo punto di vista sull’appuntamento odierno: “Il Giorno della Memoria, commemorazione della tragedia della Shoah, è un fermo richiamo alla vigilanza contro ogni rigurgito negazionista e antisemita, contro il male dell’indifferenza, nella scuola, nella società, nella politica”, puntualizzando che “è un invito a diventare tutti testimoni , uno sforzo collettivo per lottare quotidianamente contro l’oblio con cui i nazisti volevano coprire i loro crimini”. Queste affermazioni arrivano, tra l’altro, dopo un altro gravissimo episodio riguardante il ripugnate furto sacrilego – un lembo di stoffa intriso di sangue – avvenuto nella chiesetta di S. Pietro della Ienca, ai piedi del Gran Sasso, dedicata al grande Papa Giovanni Paolo II, atto forse legato alla pista del culto satanico e all’antisemitismo.
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