Alba, tensione e timori di vendette – Di Matteo: iniziativa del centrodestra regionale
Alba Adriatica – Tensione è la parola giusta. Anche se tutti invitano alla calma, cominciando dai comandanti dei carabinieri di Teramo e Alba. I rom hanno manifestato questa mattina presso il comune, chiedendo di essere protetti e risarciti. Ma guardati male dalla gente che assisteva alla protesta. Del brutale omicidio di ieri, nel cuore della cittadina, in via Mazzini, si parla ovunque nei negozi, nei supermercati, in strada tra i capannelli di persone. Due rom sono in carcere, il terzo è latitante e ricercato. Gli altri due lo accusano tentando di discolparsi. La mattinata è trascorsa senza altri incidenti, dopo i tumulti di ieri sera, le auto ribaltate, i tentativi di incendio, le urla e le invettive sotto la “casa rosa” dei rom, in via Roma: “Assassini, assassini”. Sassate, razzi incendiari, bastonate, vetrate rotte e caccia ai rom che, per fortuna, erano spariti tutti. Presenti le forze dell’ordine, i carabinieri e pochissimi poliziotti in assetto antisommossa. Questa mattina erano state rimosse le numerose auto ribaltate e i frammenti nelle strade percorse dal corteo di manifestanti ieri. Ad Alba Adriatica la polizia non c’è, la più vicina postazione è quella di Giulianova. L’on.Di Stanislao, che è della zona, ha chiesto in un interrogazione parlamentare l’apertura di una sede della polizia in Val Vibrata, una zona che da qualche anno sembra diventata turbolenta: droga, risse, gioco d’azzardo, etnìe diverse che si contendono tutti i tipi di mercato. Scomparse, ad esempio, le industrie tipiche della valle fino a qualche anno fa, i borsettifici. Ora tutto è in mano ai cinesi. Ma sono gli omicidi, uno dopo l’altro, a turbare e far infuriare la tranquilla gente della costa teramana.
Il primo ad agosto a Villa Rosa di Martinsicuro, il secondo ad Alba. In ambedue i casi stupida ferocia senza senso, due giovani ammazzati a botte, pestati a morte, senza veri motivi: odio, violenza, brutalità senza limiti. La gente non ne può più e fa di tutta l’erba un fascuio, giustizia sommaria. Ci hanno rimesso le penne, naturalmente, anche rom che non c’entrano nulla, estranei e magari anche persone per bene. Ma a questo punto è difficile che la gente torni indietro e accetti di vedere le cose con calmna, e senza coinvolgere tutti alla rinfusa. Ora i rom non li vogliono più vedere. C’è già chi parla di cacciarli via tutti come c’è già che cavalca la tigre politicamente, cercando vantaggi elettorali.
Preoccupate le autorità e il sindaco di Alba, Franchino Giovannelli.
Ieri sera ha tentato di placare gli animi parlando al megafono, assicurando che si farà di tutto per garantire la sicurezza ad Alba. Nessuno lo ha ascoltato, anzi lo hanno fischiato prima di partire in corteo per la spedizione punitiva tra la casa rosa e la stazione di Alba, nel quartiere che ospita centinaia di rom, ma anche cinesi, indiani, sudamericani. Un’improvvisa multietnicità che ad Alba non fa bene, benchè tra gli stranieri ci siano anche molti che lavorano e vivono senza danneggiare nessuno. Xenofobia, intolleranza, rabbia, istinti di violenza in questo momento prevalgono. Due morti ammazzati in pochi mesi sono troppi. Morti ammzzati a botte, pesati ferocemente, anche se veri motivi di rancore e odio non esistevano. Purta ferocia. Ma chi gira di notte sulla costa? Che razza di persone sono in una zona che era serena, tranquilla, le spiagge del riposo e delle estati tranquille? Ce n’è a sufficienzas per rendere necessario un forte presidio di sicurezza, più divise e meno delinquenti sanguinari per le strade, notte e giorno.
DI MATTEO – “Esprimo vicinanza e cordoglio per la famiglia di Emanuele Fadani”. Non si tratta di frasi di circostanze dettate da opportunità politiche. L’avvocato Emiliano Di Matteo, vicecapogruppo del PdL in consiglio regionale, aveva avuto modo di conoscere Fadani e i suoi amici durante la campagna elettorale. “Ricordo benissimo – ricorda – la loro capacità di ascolto e soprattutto l’entusiasmo nel proporre iniziative per migliorare la qualità della vita in un territorio come la Vibrata che ha subito in questi anni una profonda mutazione del tessuto sociale. Sentendo sulle nostre spalle la responsabilità di guida politica del territorio – annuncia Di Matteo – abbiamo deciso con il senatore Paolo Tancredi, coordinatore provinciale del partito, di convocare urgentemente tutti gli amministratori locali del centrodestra, così da affrontare senza indugi l’emergenza sicurezza in provincia di Teramo e assumere conseguenti iniziative da proporre ai vari livelli istituzionali. Dal territorio si deve alzare una voce unanime, e pertanto il mio auspicio – sottolinea l’esponente del PdL – è che su tale problema ci possa essere un rapido quanto condiviso confronto con tutte le forze politiche. Poi sarà nostro onere portare tali istanze nelle sedi deputate e soprattutto dare risposte ai cittadini, evitando così pericolose fughe in avanti. Due giovani vite spezzate inspiegabilmente, se si pensa anche all’aggressione mortale subita tre mesi fa da Antonio De Meo a Martinsicuro, non possono essere liquidate come fatalità o semplici coincidenze estemporanee. Si tratta piuttosto di una crescente tensione sociale che pretende risposte adeguate e definitive. Da parte nostra – conclude Di Matteo – vogliamo significare con concretezza la nostra solidarietà alle istituzioni e alle forze dell’ordine, che mai come in questo momento hanno bisogno dell’appoggio di tutti e non possono essere lasciate sole. Per prima cosa sento il dovere di incontrare il comandante, capitano Quagliozzi, per esprimergli la mia totale fiducia nell’operato suo e della sua compagnia. E poi voglio rivolgere un appello accorato quanto fermo alla comunità Rom: isolino le mele marce e collaborino con la massima trasparenza alle indagini, favorendo una più rapida conclusione delle stesse con la punizione esemplare dei colpevoli ed evitando nel contempo generalizzazioni che non portano da nessuna parte se non ad alimentare un clima di odio”.
(Nella foto Col sopra: Un’auto ribaltata presso la “casa rosa” – Il sindaco di Alba, Giovannelli – Sotto un altro veicolo nei pressi della stazione)
Non c'è ancora nessun commento.