Anno giudiziario, non solo giustizia


L’Aquila – CAMERA PENALE SU IMPUGNAZIONI – L’apertura dell’anno giudiziario nel distretto della Corte d’appello abruzzese (presente per il governo il sottosegretario Legnini) lascia la consueta veste specialistica (problemi della giustizia, delitti, uffici, personale) per rivolgere attenzione al sociale, alla sfiducia dei cittadini, alla crisi, alle vittime del sisma del 2009, e anche alla disperata situazione aquilana a quasi 5 anni dalla distruzione.
La gente è prostrata dall’incertezza del proprio futuro, questo è il vero problema. Tutto detto al cospetto delle autorità e delle istituzioni, che ascoltano mute. Alcune anche stordite, forse, in cuor loro, dalla nuova bufera giudiziaria scoppiata due giorni fa sulla Regione e sulle sue spese. Che forse si dovrebbero chiamare con un altro termine.
La relazione sulla giustizia in Abruzzo l’ha svolta Stefano Schirò, foto, alto magistrato, presidente della Corte, soffermandosi proprio sulla devastazione del centro aquilano e dei centri del cratere.Inaugurazione anno giudiziario all’Aquila. Ha parlato di città non restituitas ai cittadini, depressi e timorosi per il domani, soprattutto quello dei giovani.
Sulle indagini a carico di 25 esponenti politici regionali, il magistrato ha ribadito la presunzione di innocenza fino ad una condanna definitiva: un principio costituzionale.
Le indagini servono a stabilire la verità, sono cautelative e preliminari. Nessuno deve esprimere alcun tipo di giudizio, neppure di censura, tanto meno politico, prima che i magistrati abbiano accertato la verità.
Tuttavia, non è negabile che “la crisi delle istituzioni e la paralisi o il rallentamento del loro operato non sono quella risposta di regolare operosità e fattiva collaborazione di cui ci sarebbe invece necessità”.
Nell’amministrazione della cosa pubblica, in un settore nevralgico, un vuoto di presenza e di azione legittima, nuoce al meccanismo e alla collettività. Lo stato funziona grazie ad un gioco di squadra in cui ognuno deve svolgere il proprio ruolo, altrimenti la macchina si rompe. La fattiva e normale operosità, in un contesto di rigorosa legittimità, e’ un obiettivo primario ed essenziale.
Un pensiero, poi, alle vittime del terremoto del 6 aprile 2009: “Rivolgo un pensiero deferente e commosso alle famiglie delle vittime del terremoto, di cui L’Aquila porta ancora drammaticamente i segni e le ferite, e in particolare alle figure degli avvocati e dei loro congiunti che in quella terribile notte persero la vita insieme a tanti altri cittadini”.
Non potevano mancare le proteste degli ambienti forensi sulla riforma della giustizia, e quelle di coloro che chiedono almeno un lungo rinvio della soppressione dei tribunali minori. Del resto, le aperture del governo verso alcuni tribunali isolani (che restano fino al 2016 almeno) sono un segnale.
CAMERA PENALE – Gian Luca Totani, presidente della Camera penale Lopardi, ha dichiarato: “Se – come ha proposto il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di L’Aquila nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario – non esistesse la possibilità di impugnare le sentenze da parte di chi è stato compiutamente presente in giudizio, Enzo Tortora sarebbe morto in carcere”.

BLUNDO – “L’anno giudiziario si inaugura con la rivendicazione degli avvocati che, fuori al gelo, mostrano uno striscione simbolo di un’opposizione ad una geografia giudiziaria che non rispetta l’esigenze del territorio; si battono per il respingimento di un referendum abrogativo chiesto da 9 Regioni e sottoscritto da 23 milioni di cittadini, che non dovrebbe essere accantonato. Condivido appieno le loro ragioni, cosi come quelle degli avvocati che sono usciti per rivendicare la loro funzione costituzionale e sociale. Tutto ciò rappresenta una pesante sconfitta per la democrazia”. Ad affermarlo è la cittadina al Senato Enza Blundo. “I nove milioni di processi pendenti ed i costi eccessivi della giustizia sono il segnale inequivocabile di un sistema inefficiente da migliorare, non con provvedimenti emergenziali bensì sostanziali” conclude la Blundo.


25 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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