Cialente (2): plausi, ironie, veleni, commenti
L’Aquila – PEZZOPANE – “Missione compiuta. L’attestazione di sfida e d’affetto nei confronti di Massimo e il lavoro corale, condotto dall’intera colazione di centrosinistra, che ha lavorato in questi giorni con passione e determinazione, hanno convinto il sindaco a ritirare le dimissioni e a tornare alla guida della città”. Così la senatrice Stefania Pezzopane commenta la decisione del sindaco dell’Aquila. “Dimissioni ingiuste- prosegue la senatrice- che avrebbero solo lusingato le mire di chi non vuole il bene della città. L’Aquila non merita di esser dipinta come una città del malaffare. Non lo siamo. Non è lo è il sindaco, che ha saputo reagire con dignità. L’incarico affidato a Nicola Trifuoggi è un segnale importunante di un’Amministrazione che intende continuare ad operare nella legalità, adesso ancor più di prima. Ora l’Amministrazione può ripartire, con maggiore slancio e vigore, a testa alta. Dobbiamo far sentire a Massimo e alla sua giunta tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno, continuando ad incalzare il governo nazionale a rafforzare il suo impegno per la ricostruzione dell’Aquila del cratere”.
GIULIANTE – Scrive – evidentemente per ironizzare – Gianfranco Giuliante: “Sono rocambolescamente venuto in possesso del discorso che Cialente ha preparato per gli aquilani in occasione del suo ritorno.Un documento storico, dopo la fase isterica, che ritengo sia giusto e utile rendere pubbco. “Nulla di ciò che avevo chiesto è arrivato. Trigilia non è stato ne esautorato ne dimissionato ne ridimensionato! Con Letta non ho parlato, con Renzi neppure. Dei soldi dalla Svizzera nessuna certezza. La Curia è ancora lì e Magani non è “tornato”.
Un solo successo mi è stato garantito: avevo chiesto alla magistratura di fare presto ed è stato contattato di corsa Trifuoggi.
Tutto questo è vero, ma poi sono successe cose che non potevano lasciarmi indifferente. Intanto, Nusca ha spiegato che sulla questione bancomat Trigilia è stato frainteso. E… dell’ipotesi fraintendimento non avevo tenuto debitamente conto.
Mi hanno riferito che Renzi non mi aveva snobbato; è solo che era già impegnato con Berlusconi… e la spiegazione mi è sembrata convincente! E poi…..avete visto Lolli? Ha rinunciato ad andare a sciare e si è fermato in salopette e canottiera all’assemblea di maggioranza: Giovanni ha risposto al mio sacrificio umano con un sacrificio sovrumano! E la Stefy, che dava dello sciacallo a tutti quelli che provavano a mordermi pur di difendermi! Ho riflettuto che gli sciacalli mordono le carogne. Debbo tornare mi sono detto, per bloccarla prima che proponga di sterminare tutti! Ma ciò che mi ha commosso è stata la ritrovata sintonia con i miei concittadini.
Quando ho detto che “mi sarei dovuto dare fuoco” è stato bello scoprire che gli aquilani si erano talmente identificati nell’ipotesi che hanno cominciato a mandarmi i fiori a casa! Per non dire degli sms….tanti, troppi, anche per uno che non riesce a leggerli ma li conta solo.
Non si poteva continuare così. Quando ho saputo che i dirigenti erano disponibili ad un girotondo per accontentarmi, ho rotto gli indugi. Mi è venuto in mente la mia dichiarazione del 9 gennaio: “Ho fatto una cazzata”. Come sempre le mie dichiarazioni sono lungimiranti ed oggi le confermo”.
BLUNDO – “Il rimpasto della Giunta Comunale annunciato questa mattina da Massimo Cialente rappresenta l’ennesimo disperato tentativo del sindaco aquilano di salvare la sua immagine dagli scandali che nelle ultime settimane hanno travolto la sua amministrazione, un gioco di prestigio con il quale cerca di nascondere le proprie colpe e responsabilità politiche.” A dichiararlo è la Cittadina al Senato Enza Blundo.
“Moltissimi aquilani sono stanchi di essere ingannati, considerati poco intelligenti ed avevano sperato che Cialente, facendosi da parte, avesse riconosciuto la sua responsabilità politica, lasciando campo libero ad una gestione della cosa pubblica finalmente trasparente ed esclusivamente improntata alla tutela dei diritti di tutti gli aquilani, e non solo di alcuni di loro. L’Aquila ha bisogno di una nuova classe politica che sappia rispondere ai bisogni di tutta la cittadinanza e che sia capace di ricostruire il senso di comunità tra i cittadini” – conclude Blundo.
DE MATTEIS – Scrive Giorgio De Matteis: ” L’unica certezza che emerge dalla conferenza stampa di Cialente è che fino ad oggi al Comune dell’Aquila è mancata la legalità. Per espressa dichiarazione del “dimissionario seriale” – come è stato definito da qualcuno – l’avvento del dr. Trifuoggi in giunta testimonia e conferma che fino ad oggi al Comune dell’Aquila è stato un vero e proprio far west.
Cialente ritira le dimissioni, ma nessuna delle motivazioni che le hanno prodotte è stata contraddetta o rimossa. Nell’ordine: la sconfessione del governo, l’abbandono da parte del vertice romano del suo partito, la richiesta di sostituzione di Trigilia. Per non parlare dell’attacco durissimo di tutta la stampa nazionale e di quella che si riconosce nel centro sinistra in particolare.
Trigilia resta al suo posto, il governo non ha emesso suono in difesa di Cialente, il Pd nazionale tace, il miliardo dalla Svizzera è come il famoso milione del signor Buonavetura e, la stampa nazionale, anche oggi “bastone” Cialente e la Città. Ma lui torna a grande richiesta. La domanda è: a grande richiesta di chi? Della pasionaria Pezzopane, ormai assunta a ruolo di Kapò; degli amici che siedono in giunta e in Consiglio comunale e dal cui sedere la sedia non riesce a staccarsi; di qualche fantomatico gruppo di potere?
A proposito, la teoria del complotto è talmente ridicola e patetica da sembrare quasi la giustificazione di una seduta di autocoscienza di Cialente. Ma ciò che è davvero inquietante è il disprezzo delle istituzioni che, questo ormai non-Sindaco, ha dimostrato ancora una volta: si dimette contro il mondo e torna contro tutto il mondo come se niente fosse. Nessuna autocritica, nessun tentativo di colpo d’ala, ma attraverso una banale conferenza stampa confusa e senza motivazioni forti, che fughino i dubbi sulla sua incapacità e sui danni che ha procurato. E se oggi la nostra Città è considerata un fastidioso problema del quale davvero a pochi interessa la soluzione, è solo e soltanto responsabilità di Cialente e del suo partito il Pd. Non a caso ha sempre ribadito che la ricostruzione era ed è un fatto suo e del suo partito e, ne abbiamo ancora una volta conferma. Siamo ormai alla ottava pantomima di dimissioni e ritiro delle stesse dell’era Cialente. La logorroica e autoreferenziale conferenza stampa di oggi non ha certo data la sensazione di aria nuova anzi, amareggia e intristisce ulteriormente gli Aquilani. Come ha detto qualche attento osservatore: tutto deve cambiare perché nulla cambi.
IDV – Lelio De Santis e Giuliano De Nicola scrivono: “Il ritiro delle dimissioni del Sindaco, Massimo Cialente, e la nomina del nuovo Vice Sindaco, Nicola Trifuoggi, rappresentano un segnale forte di responsabilità per rilanciare l’azione amministrativa e per garantire il massimo della legalità e della trasparenza. Come componente dell’IDV, ritengo che non poteva esserci risposta migliore alle illazioni ed alle accuse di immoralità o di malcostume che, dopo lo scandalo che ha riguardato alcuni Amministratori comunali per
l’affidamento dei puntellamenti negli 2009-2010, cominciavano a serpeggiare in alcuni ambienti cittadini. Questa nomina non rappresenta la sconfitta della Politica, ma tutt’al più la sconfitta della Cattiva Politica, che va debellata a tutti i livelli! Questa nomina non condiziona in nessun modo l’attuale Giunta Comunale, che dal giugno 2012 governa la città con impegno, dedizione e trasparenza, ma al contrario rafforza e qualifica l’azione amministrativa svolta finora, dando ancora maggiore garanzia e fiducia ai cittadini sul tasso di legalità e di rigore morale
che caratterizzerà il nuovo corso della Giunta Cialente. L’IDV dell’Aquila, che da sempre ha fatto della legalità uno dei suoi obiettivi prioritari, proprio in questi giorni sta aprendo un Presidio nazionale di legalità proprio qui in città, in corso Federico II, per contribuire a prevenire casi e situazioni di malaffare o di malcostume. C’è da augurarsi che questo nuovo inizio, che renderà sempre più il Comune una casa di vetro, possa corrispondere alle aspettative della città e possa essere apprezzato anche da tutte le diverse Forze politiche, perché va nella direzione della tutela della onorabilità degli aquilani e dell’onestà di tutti gli Amministratori per bene”.
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