Pesca fuori da Camera di Commercio
Pescara – RAMMARICO DI CONFCOMMERCIO PER LA SOPPRESSIONE DELLA CATEGORIA – (di Stefano Leone) stefanoleone8@gmail.com
- Da sempre il rappresentante della marineria ha fatto parte della Giunta Camerale e anche dopo la riforma delle Camere di Commercio voluta dalla Legge 580, il rappresentante della Pesca, per decisione unanime degli Organi Camerali, ha continuato a far parte del Consiglio della Camera di Commercio di Pescara. I rappresentanti Vittorio Gasparroni, Gianni Papponetti e, dopo la riforma, Giuseppe Agostinone hanno dato, non solo alla marineria ma all’intera economia del territorio, fattivi contributi di esperienza e disponibilità. Anche l’ultimo rappresentante della marineria, Francesco Scordella, si è impegnato per il dragaggio del Porto canale di Pescara. Tutti elementi preziosi. Ma nell’ultimo Consiglio Camerale, è accaduto qualcosa senza precedenti. Il Presidente della Confcommercio Ezio Ardizzi lo spiega così: “Nell’ultimo Consiglio Camerale, quello del 20 dicembre u.s., con il solo voto contrario dei rappresentanti di Confcommercio, l’Ente Camerale ha definitivamente soppresso la rappresentanza della Categoria della Pesca. Nella riunione del Consiglio Camerale sopra citata, ho proposto e invitato sentitamente il rinvio dell’argomento per meglio valutare il mantenimento della rappresentanza del comparto della Pesca, anche per conservare vive le radici, le tradizioni, la cultura di un settore che affonda il suo lavoro nelle origini della nostra città. Abbiamo dimenticato lo sforzo del lavoro che il mare richiede, il pericolo per la vita di ogni marittimo, la fatica mal remunerata, le strazianti immagini della piena del fiume Pescara del 1992? E abbiamo dimenticato l’ancora non risolto insabbiamento del Porto-canale? “Insieme per il porto” è l’iniziativa fortemente voluta dalla Confcommercio, e poi condivisa dalle Associazioni di Categoria e dai Sindacati, perché si prendessero concrete ed immediate decisioni per l’avvio dei lavori di dragaggio. Alla voglia di fare, sono subentrate l’amarezza e la delusione nel constatare il rimpallo, l’incapacità, forse anche la malafede della classe politica, classe politica a cui la marineria stava dando riconoscimenti e medaglie. Tanti, troppi “personaggi” che non hanno saputo trovare la strada, la determinazione, la rabbia per risolvere il problema. Altro enorme e datato problema è l’approvazione del Piano Regolatore Portuale. I tempi, la lentezza della burocrazia e la scarsa sensibilità della politica abruzzese ci fa temere che il Piano Regolatore Portuale della città di Pescara possa non essere approvato in questa legislatura e che, di conseguenza, la soluzione del problema della marineria, del porto canale e della stessa città anche in termini di sicurezza è ancora tanto lontana. Cosa si farà di questa città? Umiliata, svilita ma con la voglia di tornare ad essere bella e viva. Decidano i pescaresi”.
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