Cioni arguto e conducator


Ci volevano l’arguzia ironica e intelligente di Celso Cioni, il conducator della Confcommercio abruzzese, e il suo scapigliato decisionismo un po’ teatrale, ma ben recitato, per “smucchiare” il commercio aquilano, che pareva rassegnato alla propria drammatica decadenza tra centri commerciali dilaganti, mercerie orientali, moltiplicazioni di capannoni e gallerie, oltre a carabattolai di ogni risma. Tutte cose dei nostri tempi, tutte realtà alle quali non ci si può sensatamente opporre, ma ben differenti dal genuino commercio che contribuisce all’identità di una città. I negozi sono un’altra cosa, e una città senza negozi – almeno in centro – è soltanto lo scarabocchio di una comunità americana. Negli USA, infatti, per vedere dei negozi devi andare a New York o a Boston, a San Francisco o Seattle. Altrove non ne trovi più: sono come mosche bianche. Tutto omogeneizzato e appiattito nelle megamercerie senza identità e senza calore.
L’Aquila non deve e non può diventare una baraonda di centri commerciali, che fra l’altro si assassinano tra loro mettendosi i piedi in testa e soffocandosi. Cioni ha suonato una squilla che ha fatto rumore, barricandosi nella Banca d’Italia, il santuario del denaro e del mondo del credito. Non ha scelto a casaccio. E’ riuscito (anche grazie ai mass media, diciamolo con orgoglio) ad attirare l’attenzione nazionale. Ora ha la solidarietà di tutti e suonano altre squille, quelle che i politici non amano: agitazioni e scioperi. Momento azzeccato: i politici sono in campagna elettorale, sentono il fiato sul collo, avvertono la propria pochezza e scontano la loro indifferenza al cospetto di una città che commercialmente è pressoché defunta. Si sarebbe potuto e dovuto soccorrere il commercio, invece lo si è lasciato annegare come in un’alluvione, annaspando, gridando, tendendo le braccia senza ricevere il benché minimo aiuto. Per favorire avventurieri e affaristi.
Il grido di Cioni echeggerà a lungo. Per questo, è quanto mai azzeccato. Anche se certamente qualcuno vorrà fargliela pagare. Ma avrà pane per i suoi denti, chiunque sia.



20 Gennaio 2014

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.