“L’Aquila non riesce a svegliarsi”


L’Aquila – Neppure il terremoto, neppure le recenti notizie giudiziarie e il tintinnio delle manette su presunte corruzioni nel dopo sisma, sono riusciti a svegliare L’Aquila, che è una città strana e indecifrabile. E’ l’opinione di Vincenzo Vittorini, foto, Movimento L’Aquila Che Vogliamo, dopo la manifestazione anti Cialente ieri in piazza Duomo. Affollata, ma non affollatissima, peraltro. L’hanno organizzata liste civice, comitati e movimenti cittadini, con l’adesione di parti (giovanili) dell’area di centrodestra e del Movimento 5 Stelle, presente con la senatrice Enza Blundo (foto). Tutti d’accordo sulla necessità di cambiare, di arrivare ad una rinascita della città non solo in mattoni e cemento (armato, anzi armatissimo), ma nei metodi, nelle persone, nel modo di governare. Tutto da rifare, insomma, e tutto sbagliato ciò che si è fatto fino ad oggi. A cominciare da tante persone. Cialente? “Non ci importa cosa farà – dicono in tanti – ci importa solo cambiare tutto, rinascere dalle radici. Altrimenti, dicono i giovani del centrodestra, possiamo anche chiederci: ma cosa facciamo qui?
Sul fronte comunale, per ora nessuna notizia su ciò che deciderà il sindaco dimissionario. Circolano voci su un suo possibile ripensamento, in base al confortante, esteso, ribadito consenso di politica e partiti, cominciando dal PD regionale, locale e nazionale. Si dice che sia in arrivo ad horas una comunicazione. Sarà vero? Solo Cialente stesso potrebbe dirlo, ma resta taciturno a riflettere, a contare centinaia di sms e altri messaggi, tutti di stima e spinta a restare in serpa.
Una città commissariata fino a maggio, ovviamente, non pare una prospettiva fausta proprio a nessuno. Avversari e amici. Cambiare tutto sì, ma potrebbe farlo lo stesso Cialente, che di sicuro è incline a modifiche e riedifcazioni di efficienza. Spazzare via tutto e tutti, incluso Cialente, è il grido di guerra degli aderenti al “dimettiamoli tutti” spiattellato nei giorni scorsi sui muri. Ieri un’altra frase ad effetto: “Ricatto, altro che riscatto”. Che vorrà dire? Chi ricatta chi?
Comunque, L’Aquila che partecipa (qualche migliaio di persone su 70.000 residenti) ha detto le sue. Di più, sicuramente, i favorevoli a Cialente. La maggior parte dei cittadini resta muta e appartata. Chiede solo che cinque anni siano il tempo sufficiente, almeno, a concretizzare una rinasciata.


19 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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