L’Aquila ha risposto, ora tocca a Cialente
L’Aquila – Alle 17, momento in cui sono state scattate le foto F.C. che pubblichiamo, un notevole numero di persone si dirigeva verso lo spazio accanto all’auditorium Piano per la manifestazione a difesa della città , della sua dignità e per esternare al sindaco dimissionario la propria solidarietà . Nello spazio allestiti due tendoni capaci di ospitare molti partecipanti alla serata cittadina. Sotto altre immagini della manifestazione alle 17,30 e alle 17,45: sicuramente L’Aquila c’è.
Il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, “lasci la delega alla ricostruzione. E’ un ministro che puo’, se vuole Letta, continuare a farlo ma, francamente, con queste brutte figure che ha collezionato non credo possa continuare ad occuparsi della ricostruzione post sisma”. Lo ha detto questa sera a L’Aquila la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane, partecipando ad una manifestazione pubblica, denominata “A testa alta per la citta’”. L’iniziativa e’ stata organizzata dal suo partito e dal centrosinistra in generale, con l’obiettivo di far ritirare le dimissioni al sindaco Massimo Cialente che ha lasciato l’incarico a seguito dell’inchiesta su presunte tangenti negli appalti assegnati dopo il devastante sisma del 6 aprile del 2009. Per quanto se ne sa, Cialente non ha diffuso dichiarazioni, lasciando capire tuttavia che valuterà la situazione.
Nelle indagini sono coinvolti, tra gli altri, il suo ex vicesindaco, Roberto Riga, l’ex assessore Vladimiro Placidi e l’ex consigliere comunale del Pdl, Pierluigi Tancredi, che per un brevissimo periodo ebbe una delega per seguire l’affidamento degli appalti per la ricostruzione di beni culturali. A Riga, che nell’inchiesta e’ solo indagato per concorso in corruzione, si e’ subito dimesso dall’incarico, dicendosi estraneo ai fatti. Placidi e Tancredi si trovano invece agli arresti domiciliari.
All’incontro, al Parco del Castello, all’inizio erano presenti un migliaio di persone. Stracolmo il tendone allestito per l’incontro La senatrice Pezzopane ha sottolineato che “alla fine il ministro Trigilia, cosi’ come riportato nella relazione che ha mandato al Parlamento, ha finalmente ammesso che per la ricostruzione occorrono un miliardo e 600 milioni l’anno, aggiuntivi al miliardo e 800 milioni che abbiamo gia’ trovato. Quindi, alla fine, ci da’ ragione. Ha fatto una bruttissima figura”. La parlamentare si augura che Cialente ritiri le dimissioni perche’, ha spiegato, “una citta’ senza sindaco in questo momento e’ una citta’ a rischio. E gli sciacalletti se gia’ pensano a nuovi scenari elettorali non hanno capito il grande pericolo che stiamo correndo”.
Alla fine alla manifestazione si sono contate meno di 1.500 persone tra le quali anche amministratori di Comuni limitrofi, dipendenti di aziende comunali ma anche cittadini del Pd venuti da fuori citta’, in particolare da Pescara, cosi’ come aveva annunciato il segretario regionale del partito, Silvio Paolucci. “Massimo Cialente – ha detto la senatrice nel suo intervento conclusivo – e’ una persona per bene, onesta, non indagata. Non si capisce perche’ debba dimettersi. Questa non e’ una citta’ di ladri. Cialente si dimette per un tiro al piccione di alcuni mezzi di informazione che hanno colpito anche la sua famiglia. Chiediamo alla magistratura di fare presto e di accertare le responsabilita di ognuno, che sono soggettive”. Nel ricordare che il centrosinistra “ha sempre lavorato per la citta’ mettendoci la faccia”, Pezzopane, rivolgendosi alla platea, ha aggiunto: “Abbiamo chiesto a Cialente di ritirare le dimissioni, questa sera glielo chiediamo insieme: Massimo non mollare, se molla lui molla la citta’”.
La senatrice, infine, non ha risparmiato bordate al presidente della Regione Gianni Chiodi che quando ha avuto la gestione commissariale “ci ha messo con le pezze al culo”, ha affermato senza mezzi termini. “Ha detto di essere un baluardo, ma baluardo di che?. Noi non lo sopppertiamo piu’. Abbiamo bisogno della Regione, non di Chiodi, sempre assente nelle riunioni importanti e che tenta in ogni occasione di delegittimarci. Meno male che poi e’ arrivato Barca”. Da parte del sindaco, intanto, almeno per ora nessuna dichiarazione, ma un suo passo indietro appare difficile. “Neanche si mi chiamano Letta o Renzi – disse – ritirero’ le mie dimissioni”, protocollate domenica scorsa. Come dicevamo sopra, valuterà anche la serata appena conclusa.
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