Impugnato programma operativo sanità


Pescina – (di Maurizio Di Nicola, sindaco, foto) – Negli scorsi giorni il Comune di Pescina ha proposto ricorso al Tar Abruzzo per chiedere l’annullamento del programma operativo della sanità 2013-2105 adottato dalla Regione Abruzzo a mezzo degli organi commissariali. In continuità con le azioni giudiziarie già coltivate innanzi al Consiglio di Stato, giudice di appello che deciderà definitivamente la questione chiusura piccoli ospedali d’Abruzzo nei prossimi mesi, e alla Corte Costituzionale, che con ordinanza n.269 nel novembre 2013, ha deciso l’inammissibilità della questione di legittimità costituzionale sul D.L 89/2011, adottato dal governo Berlusconi nel luglio 2011 per cancellare ex lege le sentenze del TAR Abruzzo che avevano annullato il programma operativo 2010. Con il nuovo atto pianificatorio il commissario alla sanità Gianni Chiodi ed il sub commissario Zuccatelli, esautorando nuovamente il Consiglio regionale del ruolo di indirizzo politico e pianificazione in materia di sanità regionale, procedono, senza coinvolgimento delle amministrazioni locali, a minare il diritto alla salute delle popolazioni montane. Lo scorso 8 ottobre 2013, con delibera n.84, il Commissario ha adottato il nuovo programma operativo del settore sanitario per il periodo 2013-2015. Avendo ricevuto numerose contestazioni da parte dell’organo di controllo del Ministero della salute, l’atto è stato rimaneggiato e adottato nuovamente il 30 dicembre 2013, con delibera n.112. Colpisce il Presidio sanitario di Pescina, non tenendo in alcun conto dell’esito dei processi ancora in corso e non attribuendo alla struttura una chiara destinazione sanitaria. Addirittura viene messa in discussione la stesso istituzione di un servizio Hospice, ovvero il servizio di cure palliative, poiché lo si ritiene attivato solo temporaneamente presso il PTA di Pescina in attesa dell’esecuzione di lavori di ristrutturazione ad Avezzano. Inoltre, disattendendo completamente le pronunce del TAR L’Aquila, già intervenute a garantire i servizi di pronto soccorso e di necessaria diagnostica, ed in assenza di una chiara ed efficiente riorganizzazione regionale della rete di emergenza accettazione, si insiste nel prevedere per gli ex piccoli ospedali il solo servizio di Punto di Primo Intervento (PPI) in luogo del Pronto Soccorso (PS). Il Comune di Pescina ha affidato l’impugnazione dell’atto all’avv. Simone Dal Pozzo, già difensore dei comitati pro ospedale di Tagliacozzo e Guardiagrele, al fine di dare forza ed un’unica voce alla protesta che parte dai territori serviti dai piccoli ospedali. E’ disarmante ed amaro constatare, in questo periodo di gravi difficoltà economiche per la pubblica amministrazione e per i cittadini, che il Comune sia costretto a far ricorso alla giustizia amministrativa, con i conseguenti costi economici, per interloquire nella pianificazione del sistema sanitario regionale. Invito tutti i consiglieri regionali in carica, e tutti coloro che ambiscano agli scranni regionali per la prossima tornata elettorale, a prendere una ferma posizione sulla questione della sanità marsicana al fine di rappresentare, tutelare e dare forza alle legittime istanze dei cittadini marsi e al loro diritto alla salute.


17 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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