Il Comune non ha 3.000 euro per il santuario dedicato al papa – “Se potessi pagherei io”
L’Aquila – Da A.F. dell’Aquila riceviamo: “Ho letto che il Comune non è riuscito a trovare 3.000 euro (non 300.000, solo 3.000…) per sostenere iniziative relative al santuario San Pietro della Jenca, la chiesetta del papa sul Gran Sasso, dove Corriere è solito tenere delle manifestazioni durante l’estate, e dove arrivano solitamente molti pellegrini devoti al pontefice amico delle montagne abruzzesi. Se potessi pagherei io, anzi darei più dei 3.000 euro che il Comune non sa reperire. Sono solo una pensionata e ovviamente non posso, ho già problemi che grazie a Enrico Letta riducono gente come me a saltare qualche pasto.
Ma problemi a parte per tanti cittadini di questo sfortunato paese d’Europa che dovrebbe trovarsi altrove, trovo che sia ingiurioso per la memoria del papa, per la dedizione di Pasquale Corriere, per i pellegrini e per la città ridursi in simili situazioni. Basterebbe non fare il pieno ad un’auto blu per un mese, o raccogliere pochi euro tra i consiglieri comunali e gli assessori, per raggranellare questi pochi soldi. L’Aquila ha avuto un dono enorme da Giovanni Paolo II, turista speciale tra le sue montagne, visitatore da venerare, e ad aprile sarà anche santificato. Vuol dire che i pellegrinaggi saranno più numerosi e affollati. La città non venga ancora una volta e di più umiliata da questa vicenda che davvero la disonora, e ci sarebbe da ridere se non fosse una storia triste, degradante per l’amministrazione e per tutti gli abitanti. Cerchino di rimediare, perché non esiste solo la politica tra gli argomenti di grande rilievo sulla distratta stampa cittadina. Inutile che ci facciano vedere tutti i giorni le foto dei soliti noti, siamo stanchi, e adesso ci vergogniamo anche parecchio”.
(Ndr) - Il Gran Sasso ha almeno due luoghi che attirano il turismo: la camera di Mussolini e adesso il santuario di S.Pietro, quest’ultimo certo mille volte più importante. Due luoghi che potrebbero fungere da molle e spinte per un turismo di visitatori, che dovrebbero essere ben accolti e ben trattati. Ancora non se ne accorge, mentre tutti si sono accorti che il declino della montagna nel versante aquilano pare inarrestabile. Quanto alla storia dei 3.000 euro mancanti, è talmente penosa, da risultare incredibile. Eppure, è sacrosantamente vera.
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