Si dica alla Pezzopane…
L’Aquila – Da Stoccolma (Svezia) scrive Giovanni Di Simone: “SI DICA ALLA PEZZOPANE che, almeno a me, Cialente sembra piu´un nome da cavallo che un nome da medico. Pertanto credo molto meno alla ipotesi del ritorno alla ULS e molto piu´che venga candidato a tirare la carretta alle prossime regionali come un ronzino.
Discendere da una carica di questa esposizione , non come un relitto ma a testa alta, se le inchieste che nei fatti colpevolizzano principalmente il mansueto Vladimiro Placidi, estensione endocrina del mai digerito Enzo Lombardi e Pierluigi Tancredi in quota Forza Italia , sembrerebbero piu´una azione ad orologeria della Magistratura mediaticamente escogitata piu´in appoggio politico del Sindaco che per dannegiarlo se ,obiettivamente mantiene intatta la facolta´ elettorale di parlare prossimamente in societa´ , quando, perdipiu´ risulta raffreddato l´ardimento dialettico che ha sempre sinuosamente contraddistinto , anzi distanziato , il candidato costiero da , i recenti tetrissimi aumenti autostradali contro i quali si e´scagliata con indubbia particolare veemenza proprio la Sen. Pezzopane a strenua protezione degli utenti abruzzesi-
Tralasciando Trigilia che in seno al PD puo´ tranquillamente obbedire all´ordine di recitare la parte del cattivo sino a Maggio tanto lui non si deve presentare a nessuna elezione , resta che il putiferio,
e´stato scatenato da una societa´, la STEDA , che la Prefettura non ha sicuramente sbagliato a ritenere pulita, ed e´talmente vero che e´pulita specialmente nelle tasche se si e´appropriata di uno stato di avanzamento non suo perche´ il credito,per finanziarsi, lo aveva gia´ dovuto cedere ad un istituto di credito di Verona, e di Verona presumibilmente, perche´la STEDA ad aprile 2013 e´ stata oggetto di perquisizioni della Guardia di Finanza per indagini della Procura di Udine contro i vertici della Banca Popolare di Cividale per il perpretamento di condotte estortive contro i propri clienti, oltreche´ esiste un attuale procedimento fallimentare di liquidazione presso il tribunale di Bassano del Grappa verso una STEDA spa in data 12.9.2013-
Quindi le confessioni della STEDA adoperate cosi´magistralmente dalla Magistratura aquilana non sono conseguenza di gratuito e genuino atto di contrizione ma forse di sotterraneo intento pratico di altre opportunistiche giustificazioni elusive verso pressanti situazioni debitorie da parte di persone ,venute a brancolare a L´Aquila ,non per risollevarla ma per risollevarsi loro e sfuggire alle unghie delle usure,,,, e , con il timbro delle prefetture.
In effetti se si e´fatto aumm aumm qualcosa che non si dovrebbe fare ed e´ passata di mano qualche veniale regalia di poche decine di migliaia di euri con i quali chi ,con i soldi in mano, e´scappato subito a comprarsi il lampadario di ultimo tipo ,chi e´scappato a rinnovarsi i cerchi in lega della macchina ancora piu´ luccicanti ,poi ,se non ci fossero dietro altri problemi non trapelerebbe; e non e´solamente per questo che ,per la prima volta in Italia, si dimette un Sindaco di una citta´ perche´ e´stato sfiorato da un avviso di garanzia il suo vice e non neanche lui-
Sinceramente credo che prima del 24 Gennaio , sia necessario un momento di esame e di riflessione di ognuno verso le proprie primarie responsabilita´ per una piu´importante ricostruzione di L´Aquila, graduale secondo un justum iter anche temporale ,se, come vediamo , la ricostruzione e´come una macchina, quando piu´la acceleri piu´ e´presente il rischio di sbandare e finire fuori strada, mentre al passo di ronzinante si arriva tardi , ma si arriva sicuri – Grazie”.
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