L’Abruzzo e la sindrome di Nimby
Teramo – Gli impianti per l’estrazione di idrocarburi al largo della costa teatina e teramana, la filovia che congiunge Montesilvano e Pescara, il metanodotto della Snam in Valle Peligna, l’elettrodotto di Terna che unira’ Italia e Montenegro, la realizzazione di nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti, le centrali a biomasse. L’Abruzzo non e’ immune dalla sindrome di Nimby, l’opposizione a impianti, infrastrutture, opere pubbliche, che ha raggiunto soglie critiche anche nella regione, al quinto posto tra le regioni italiane per numero di impianti contestati, come risulta dall’ultimo report dell’Osservatorio Nimby Forum (www.nimbyforum.it), promosso dall’associazione no profit Aris – Agenzia di Ricerche Informazione e Societa’.
Secondo l’Osservatorio Nimby Forum, infatti, nel 2012 in Italia sono stati contestati 354 impianti, 27 dei quali in Abruzzo, pari al 7,4% degli impianti complessivi, un numero considerevole che costituisce la meta’ degli impianti contestati in Lombardia (54) e Veneto (52), e che fa il paio con quelli avversati in Toscana (38) ed Emilia Romagna (30). Le contestazioni in Italia riguardano molte tipologie di insediamenti industriali sul territorio, compresi gli impianti a fonti rinnovabili come le centrali a biomasse, che sono state in Abruzzo tra le opere piu’ contestate nel 2012 e nel 2013.
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