CGIL: “Il sindaco coinvolga la città ”
L’Aquila – (di Umberto Trasatti, CGIL, foto) – Quanto emerge in questi giorni dalle informazioni sulle inchieste sui puntellamenti genera un sentimento intriso di indignazione, frustrazione e preoccupazione per una Città così già tragicamente colpita da quel 6 aprile 2009 e fortemente provata dal dopo terremoto. Qualora dalle risultanze della Magistratura – organo verso cui nutriamo la massima fiducia e che merita rispetto, sempre e da parte di tutti – venissero confermate le accuse, ne deriverebbe un quadro di rilevantissima gravità .
Gli effetti sotto il profilo dell’immagine della Città hanno già prodotto i primi segnali negativi da parte del Governo con dichiarazioni – peraltro inesatte – da parte del Ministro Trigilia che abbiamo avuto il piacere di incontrare una sola volta poichè, purtroppo, non ha proseguito la positiva stagione di confronto avviata dal suo predecessore. Tali segnali rischiano di alimentare nel resto del Paese giudizi e luoghi comuni che L’Aquila non merita.
Ora, però, che vi sarebbe la necessità , se possibile, di un dibattito di livello da parte della classe dirigente assistiamo, invece, ancora una volta al solito ‘teatrino della politica’ fatto di palesi incoerenze da parte di chi altrove, in altri luoghi istituzionali dinanzi a fatti analoghi o, addirittura, dinanzi a condanne da parte della Magistratura, non ha mai chiesto alcuna assunzione di responsabilità politica: L’Aquila non merita neanche queste ridicole contraddizioni. L’Aquila è una città caratterizzata da una vera e propria emergenza sociale e chi vive una condizione drammatica legata alla mancata ripresa del lavoro, alle scadenze delle misure di sostegno al reddito, alle incertezze sul futuro dei propri figli, guarda a quanto sta accadendo con occhi diversi da quelli del singolo esponente politico.
In questo contesto riteniamo che il Sindaco non debba limitarsi alla sua intima riflessione personale ma abbia il dovere di mettersi in discussione aprendo immediatamente una riflessione, non solo con le forze politiche, ma con tutte le forze sane della Città : con le associazioni di volontariato, i comitati, le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali e di categoria e con tutti quei cittadini che, quotidianamente, sono impegnati attivamente nel territorio e che per questa ragione sono coloro che hanno titolo per esprimersi e decidere quale percorso debba intraprendere non Massimo Cialente ma la Città . Abbiamo bisogno di un cambio di passo e di segnali chiari, a partire dal tema della legalità , ed abbiamo la necessità che si rilanci un azione di governo fatta di concretezze, di scadenze verificabili, nell’interesse di una Città che ha il diritto di scegliere il percorso migliore per evitare il declino.
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