Pedaggi: il Nord si ribella, l’Abruzzo paga
L’Aquila – In tutto il Nord da oggi c’è la protesta del “non pago” contro gli aumenti (anche del 10%) dei pedaggi autostradali. Tra i promotori il segretario nazionale della Lega, Salvini, e da questa mattina è difficile mantenere il controllo della situazione in almeno 30 caselli autostradali di diverse regioni. I leghisti, ma non solo loro, alzano la voce e dicono: nel Sud migliaia di chilometri di autostrade senza pedaggio, e il conto lo pagano tutti gli altri italiani. Adesso arrivano anche pesanti ed esagerati aumenti dei pedaggi: basta, non paghiamo più.
In questo modo l’Italia del Nord mette in atto la sua protesta contro i padroni delle autostrade, mentre in Abruzzo, dove la A-24 e la A-25 costano oltre l’8% in più, le reazioni sono quasi isolate. In politica, la senatrice Pezzopane (che ha interrogato il Ministro Lupi, il quale ha subito affrontato il problema delle tariffe). In altri settori, solo qualche organizzazione di categoria, ma con semplici note di protesta, alquanto blande. I superpotenti Toto, padroni delle autostrade, sono per molti intoccabili e la maggior parte dei politici abruzzesi fa finta di nulla, elude il problema, tace e in sostanza accetta. Cominciando dalla Regione, che non alza un dito. Ha dimenticato che a maggio si vota, la Regione.
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