Qui Pescara, Chieti, Francavilla, S.G.T.


(di Stefano Leone)
(PESCARA) DOMENICA IN CARCERE IL FESTIVAL DELLA MELODIA
Domenica 12 gennaio 2014, (ore 15.30), su iniziativa della Provincia di Pescara, nel carcere del capoluogo adriatico si svolgerà la ventesima edizione del Festival della Melodia, con l’esibizione (gratuita) di alcuni artisti provenienti da Abruzzo, Marche e Umbria. “Canteranno per assicurare qualche ora di svago ai detenuti, che assisteranno allo spettacolo – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Valter Cozzi alla presenza del presidente Testa. E saranno dieci detenuti a vestire i panni dei giurati per scegliere i migliori cantanti. “Nonostante il periodo di estrema difficoltà – ha detto Cozzi – il settore delle Politiche sociali dispone di più fondi in bilancio rispetto al passato, dimostrando attenzione a chi vive una situazione di disagio. La manifestazione di domenica, molto attesa dai detenuti, è finalizzata proprio a far sentire ancora una volta la nostra vicinanza a chi sta scontando la pena nella casa circondariale”. Il pomeriggio di domenica, condotto da Paolo Minnucci, vedrà la partecipazione anche del cabarettista Valerio Basilavecchia, e di Valerio Corneli, da sempre nella organizzazione di questo appuntamento. Sarà eseguita, tra l’altro, una rievocazione del Sant’Antonio. Assisterà allo spettacolo il presidente della Provincia Guerino Testa che presentando il festival ha ricordato le iniziative portate avanti dall’ente con il carcere, tra cui le borse lavoro, l’utilizzo dei detenuti per attività di sistemazione delle aree verdi di competenza della Provincia, un accordo di giustizia riparativa con la Caritas e l’apertura di uno sportello dell’assessorato al Lavoro negli spazi della casa circondariale, il tutto per “renderci utili” – ha commentato Testa. Il Festival della melodia ha visto la partecipazione, nelle edizioni passate, di personaggi che poi sono diventati notissimi, come Giò Di Tonno e Piero Mazzocchetti.
(PESCARA) L’ITALIA RIMANE IL PAESE DELLE NON PARI OPPORTUNITA’
Scrive la consigliera comunale del Pd, Paola Marchegiani: “La Nazione delle non pari opportunità”. Il figlio assume il cognome del padre, ovvero, in caso di accordo tra i genitori risultante dalla dichiarazione di nascita, quello della madre o quello di entrambi i genitori. Questa è la modifica dell’art. 143 bis che il ddl entrato in Consiglio dei Ministri sta per esaminare, dopo il pronunciamento della Corte Europea che ha rilevato la diseguaglianza esistente in Italia e ha deciso, con sentenza, che dare il (solo) cognome della madre al figlio è un diritto. Disattendendo nella sua essenza l’art. 51 della Costituzione (promovimento delle pari opportunità tra uomo e donna), ancora una volta l’Italia si conferma la Nazione delle non pari opportunità. La modifica che verrà apportata, “manipola” se vogliamo, il principio espresso dalla Corte Europea che invece ha chiaramente messo sullo stesso piano il cognome paterno e quello materno. L’Italia invece, conferma il cognome del padre, in prima battuta ed eventualmente potrà essere aggiunto quello della madre. In caso di disaccordo bisognerà andare dinanzi al Giudice? Quanto ne risentirà una Giustizia già allo stremo per contenziosi spesso evitabili?
(PESCARA) TRE GEMME IL CONSIGLIO RESPINGE LA PROPOSTA
Scrive Enzo Del Vecchio, vicecapogruppo Pd in Comune.
Il voto oggi del Consiglio comunale sulla proposta della Società TRE GEMME non è stato un normale esercizio della potestà discrezionale dell’assise ma ha rappresentato il fallimento politico ed amministrativo di una maggioranza oramai allo sbando. L’opposizione quest’oggi ha definitivamente messo in evidenza l’assoluta mancanza di una visione urbanistica della Città da parte della compagine masciana ed ancor di più l’assoluto disprezzo, di questa sempre più esigua maggioranza, della tutela dell’interesse collettivo per far posto a stucchevoli ed anacronistici occhiolini nei riguardi di taluni soggetti economici. Una resa incondizionata di una spavalda maggioranza che in poco più di un’ora ha ceduto sul primo emendamento dell’opposizione e senza neanche un intervento che giustificasse questa improvvisa quanto inattesa retromarcia. L’unico intervento da parte della maggioranza, quello svolto dall’assessore Antonelli, è apparso immediatamente orientato a negare le sbandierate certezze sulla gratuità della concessione richiesta dal soggetto privato oltre a concedere alla sua stessa maggioranza la libertà di voto negando, così, in maniera sconcertante il vincolo di una posizione politica che ha bloccato il Consiglio comunale per diverse sedute. Un rompete le righe che ha registrato il voto compatto dei 18 consiglieri della opposizione e con il voto contrario dei soli Sospiri e Foschi. Una fotografia che fa riflettere sulla libertà di pensiero che alberga nella maggioranza che, nelle passate sedute ha compattamente respinto le pregiudiziali della opposizione di identico contenuto. Oggi, la parte sana del Consiglio comunale ha sancito l’indiscussa necessità che alla tenuta degli interessi collettivi debbano partecipare e compartecipare tutti i soggetti sociali ed imprenditoriali della Città con atti proporzionali agli interessi economici esercitati da ciascuno di essi. Purtroppo, questa incresciosa vicenda ha messo ancora una volta in evidenza di come una insana gestione politica della cosa pubblica possa rallentare una decisione amministrativa e far sorgere improbabili aspettative nei soggetti privati facendoli passare come slanci di interessi per il rilancio dell’economia. Ora non rimane che adempiere al più organico processo di riqualificazione di quell’area attraverso lo strumento del già approvato Programma di riqualificazione del lungofiume a cui hanno già dato assenso gli altri soggetti privati interessati.

(PESCARA) DIODATI E CORNELI ( PD): ” LA GIUNTA MASCIA NON HA FATTO NULLA PER AIUTARE IL COMMERCIO”
“L’economia pescarese è in ginocchio e non solo per colpa della crisi. Ormai non si contano più i negozi che abbassano le saracinesche e decidono di chiudere le attività. Il centro destra ha governato per 5 anni, ma non ha fatto nulla per aiutare il nostro commercio ed il nostro turismo”. Lo dichiarano i consiglieri comunali del Pd Giuliano Diodati e Florio Corneli, che puntano il dito contro l’amministrazione Mascia accusandola “di inattività rispetto all’emergenza commercio”. “La recente chiusura del negozio di scarpe Bata in corso Vittorio Emanuele – proseguono -, dimostra l’aggravarsi della situazione se non addirittura il collasso del commercio cittadino. La crisi, il caro affitti e le tasse rendono sempre più difficile tenere in piedi i negozi. In molto casi, solo sollevare la serranda è diventato un costo. A tutto questo – proseguono i due consiglieri del Pd – si aggiunge l’inattività dell’amministrazione comunale incapace di proporre progetti e soluzioni adeguate e concrete. Il rifacimento di piazza del Concilio, ad esempio, è l’ennesima prova di questa incapacità della giunta Mascia, la quale ha pensato bene di cancellare altri posti auto, penalizzando ulteriormente gli operatori commerciali già duramente provati dalla crisi economica. I negozianti della zona – fanno presente Corneli e Diodati – avevano già espresso perplessità in sede di presentazione del progetto di rifacimento della piazza, preoccupati anche per un possibile prolungamento dei lavori. Durante gli interventi di sistemazione, i commercianti hanno infatti riscontrato una diminuzione dei consumi del 35% con punte massime del 75 %, con un calo di clienti intorno al 45%. In tutti questi anni, insomma, il centro destra non è stato in grado di adottare le politiche necessarie per evitare che la città diventasse un contenitore vuoto. Immobilismo e improvvisazione hanno spento le luci della nostra città con gravi danni per l’intera economia pescarese. Avere negozi aperti significa posti di lavoro, più servizi e consumi. Bisogna dunque puntare su politiche a sostegno del terziario – concludono Diodati e Corneli – per favorire non solo i commercianti, ma tutti i cittadini e l’economia in generale”.

(CHIETI) ISTITUTO BEATA VERGINE DEL CARMINE DI CHIETI
Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, nel pomeriggio di ieri, giovedì 9 gennaio, ha partecipato ad una riunione tenutasi presso l’Istituto Beata Vergine del Carmine di Chieti, alla quale hanno preso parte i genitori degli alunni della scuola e le responsabili della Congregazione delle Orsoline, al fine di valutare ogni possibile azione volta a scongiurare il paventato rischio di chiusura della storica struttura. “Comprendo i problemi che ha la Congregazione delle Orsoline nel sostenere una struttura così importante come quella di Chieti – ha commentato il Sindaco – tuttavia, non posso accettare passivamente che un pezzo della storia della nostra città ci abbandoni, senza che sia tentata ogni strada possibile per individuare una soluzione atta a scongiurarne la chiusura. Per tale motivo – ha rimarcato il Sindaco – ho richiesto all’Istituto di fornirmi i dati economici della gestione e, congiuntamente ai genitori del ragazzi e al Presidente della Provincia di Chieti, che ringrazio per la sensibilità dimostrata nel partecipare alla riunione, tenteremo di trovare la migliore soluzione, per quanto possibile e nei limiti delle competenze, considerato che la scuola è paritaria, affinché la Dirigenza dell’Istituto possa portare avanti e concludere tutti i cicli didattici ad oggi in essere”.

(CHIETI) SCUOLA PRIMARIA DI BRECCIAROLA
Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, accompagnato dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Giampietro, e dal Consigliere Comunale Diego Costantini, questa mattina ha effettuato un sopralluogo presso la Scuola Primaria di Brecciarola, ove ha avuto un incontro con la dirigente scolastica del’Istituto Comprensivo 1, dott. Serafina d’Angelo, le docenti dell’istituto e alcuni genitori degli alunni per verificare le condizioni della struttura scolastica. Al fine di comprendere quali interventi siano necessari e prioritari, il Sindaco ha convenuto con i presenti sull’opportunità di sollecitare un ulteriore sopralluogo da parte dei tecnici e i funzionari del V Settore Lavori Pubblici del Comune, all’esito del quale decidere il cronoprogramma degli interventi da eseguire.

(CHIETI) RAPPORTO LEGAMBIENTE SULL’EDILIZIA SCOLASTICA
“Il rapporto Legambiente sull’edilizia scolastica non fa altro che confermare l’allarme che le Province Italiane e Abruzzesi stanno lanciando incessantemente ormai da anni sullo stato delle strutture, né ci stancheremo di farlo per il bene dei nostri giovani che le frequentano. In questi anni i Governi non hanno fatto altro che tagliare i fondi e annullare tutti gli investimenti per la messa in sicurezza, ed ecco i risultati. In Abruzzo, secondo i dati, oltre 60mila studenti frequentano scuole che per il 94,5% necessitano di interventi di manutenzione urgenti: ma se da Roma ci tagliano di continuo i fondi, l’ultima sforbiciata risale a fine ottobre ed è pari a 29 milioni di euro per le quattro Province Abruzzesi, con cosa dobbiamo lavorare? Meglio toglierci le competenze, così non possiamo che essere inermi”. E’ quanto dichiara il Presidente dell’Unione Province Abruzzesi, Enrico Di Giuseppantonio, che coglie l’occasione della pubblicazione dell’annuale dossier Legambiente sull’edilizia scolastica per fare il punto della situazione sulle strutture gestite dalle Province: “Magra consolazione – prosegue il Presidente di Giuseppantonio – è constatare che anche Legambiente concorda sull’impossibilità delle Province a investire sulla necessaria manutenzione degli edifici a causa degli obiettivi imposti dal patto di stabilità e dai continui e indiscriminati tagli. Sempre secondo i dati sono 400 le scuole che rischiano di rimanere chiuse il prossimo anno, e tra queste ce ne sono diverse gestite dalle Province Abruzzesi”. “Quasi l’80% degli edifici è a rischio sismico eppure si continua a eludere il problema e a non considerarlo una priorità nazionale. E siamo appena all’inizio – sottolinea il Presidente Di Giuseppantonio – Si pensi al caos amministrativo, burocratico e di competenze che la riforma delle Province porterà, con la moltiplicazione dei centri di spesa e l’aumento vertiginoso dei costi per gli investimenti, la manutenzione, la messa in sicurezza e la costruzione di nuove scuole”. “A tal proposito secondo studi effettuati dall’Unione Province d’Italia i costi lieviteranno di 650 milioni di euro a partire dal prossimo anno scolastico. Considerando il blocco degli investimenti e i continui tagli agli Enti locali, questo significherà 650 milioni di tagli per la gestione delle scuole Questo non fa notizia, ma d’altronde nel nostro Paese si parla di tutto, le cose serie e concrete non trovano mai la giusta attenzione”, conclude il Presidente Di Giuseppantonio.

(FRANCAVILLA AL MARE) NOTA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SU IMPOSTA ICP
La voce che l’Imposta Comunale sulla Pubblicità, ICP, non è dovuta, è infondata e ingannevole. La legge che prevede il pagamento dell’ICP – il D. Lgs. 507 del 1993 – in vigore da venti anni, non è mai stata abolita, tant’è che più di 200 esercizi la pagano normalmente da sempre. E’ prevista l’esenzione dal pagamento dell’imposta per le insegne pubblicitarie fino a 5 metri quadrati di superficie che contengono esclusivamente la denominazione dell’attività. Al contrario, se all’interno dell’insegna pubblicitaria sono riportati anche altri marchi, oltre ovviamente alla semplice denominazione dell’attività, l’imposta è dovuta anche per quelle insegne che non superano i 5 metri quadrati. Prima di richiedere il pagamento dell’imposta, la Risco ha informato la cittadinanza sull’imminente censimento con manifesti affissi su tutto il territorio comunale e pubblicazione dell’avviso sul proprio portale Internet e, successivamente, ha provveduto ad eseguire un’attenta e puntuale ricognizione su tutto il territorio comunale, anche attraverso reportage fotografici, per poi verificare coloro che pagano l’imposta e coloro, invece, ai quali richiedere il pagamento perché inadempienti: questi ultimi sono circa il 50 per cento del totale. Non si tratta in alcun modo di vessazioni, come non si tratta in alcun modo di richiedere imposte non dovute: la nostra Amministrazione sta semplicemente riportando alla normalità una situazione di totale confusione. Quella confusione che spesso e volentieri abbiamo trovato in Comune sin dal nostro insediamento. Non è giusto, infatti, che ci siano esercizi commerciali che da sempre versano l’imposta e altri, invece, no. Inoltre, la Risco sta provvedendo a inserire all’interno del proprio portale Internet (www.riscosrl.it) tutte le informazioni necessarie e la possibilità di inoltrare domande legate all’ICP e tutti coloro che hanno necessità di richiedere ulteriori chiarimenti e/o verifiche possono recarsi presso la sede della Risco in Piazza della Rinascita. Il punto è che la tassazione che contribuisce a far quadrare il bilancio è composta da una serie di imposte e quando una di queste non viene pagata, o viene evasa, si determina automaticamente l’aumento delle altre. L’imposta sulla pubblicità si paga da sempre in tutti i Comuni: non è dunque una vessazione che questo accada anche a Francavilla. Le tariffe applicate di volta in volta per i servizi comunali potrebbero essere anche più basse, e sarebbero potute essere più basse, se in questi anni tutti avessero rispettato le regole. Rispettare le regole è un’opportunità: conviene sempre. Si informa, infine, che la Risco sta provvedendo a censire i passi carrabili e le occupazioni di suolo pubblico: pertanto, si invitano coloro che devono regolarizzare le proprie posizioni a recarsi presso gli stessi uffici Risco onde evitare di incorrere in sanzioni.
(SAN GIOVANNI TEATINO) TEMPI NON BREVI PER I LAVORI DI RIPRISTINO DELLA PISCINA COMUNALE
La piscina comunale, gravemente danneggiata dall’alluvione del 2 dicembre scorso, che ha provocato l’inondazione dei locali tecnici, invasi da circa 3.750 metri cubi di acqua piovana che hanno mandato in tilt tutti macchinari che garantivano la funzionalità della struttura sportiva, sarà presto oggetto di un complesso e oneroso lavoro di ripristino e sostituzione di quasi tutte le parti tecniche come ad esempio dei tre motori dell’unità di trattamento aria, che vanno realizzati “su misura” da ditte altamente specializzate. I danni ammontano a circa 350 mila euro. Per questo, l’amministrazione comunale ha incontrato una numerosissima delegazione di utenti della piscina, circa 500 sui 3.000 abitualmente frequentanti, per illustrare loro tutti i passaggi burocratici necessari per il completo ripristino della struttura sportiva, per il quale si prevedono tempi burocratici non brevissimi. “Stiamo studiando ormai da giorni – ha spiegato il sindaco, Luciano Marinucci – tutte le soluzioni per poter abbreviare al massimo l’iter burocratico della gara di appalto perché siamo consapevoli della grande attesa che c’è per la riapertura di una struttura che abbiamo sempre considerato un fiore all’occhiello di questa nostra cittadina”. “A breve – ha aggiunto l’assessore allo Sport, Paolo Cacciagrano – l’ingegnere incaricato della perizia tecnica ci restituirà tutta la documentazione necessaria per l’individuazione precisa dell’oggetto della gara d’appalto che dovrà coprire tutti i costi di ripristino: per questo, stiamo cercando in tutte le pieghe del nostro bilancio, già molto ristretto per provvedimenti fiscali del Governo molto penalizzanti, le risorse necessarie per affrontare questa spesa imprevista, che comunque in gran parte sarà poi coperta dall’assicurazione. I tempi non saranno di certo brevissimi, ma contiamo di riuscire ad attivare tutti gli accorgimenti che la legge ci concede per velocizzare le procedure dovute e poter restituire la piscina agli utenti verosimilmente entro la prima decade di marzo. Nel frattempo, tutti coloro che hanno sottoscritto gli abbonamenti per l’utilizzo della struttura devono stare tranquilli in quanto, in accordo con Sangiò Nuoto ed FB Servizi, sarà possibile recuperare, al momento della riapertura, tutto il periodo non fruito tenuto conto che rimarrà aperta, tra l’altro, anche domenica pomeriggio e ad agosto”. “Avevamo aggiudicato il 7 novembre scorso – ha chiosato l’assessore ai Lavori Pubblici, Giorgio Di Clemente – anche un’opera strategica e straordinaria per la sicurezza della piscina: la realizzazione di un canale di guardia a monte della struttura con collegamento tramite tubature con la raccolta delle acque bianche a valle, ma l’alluvione del 2 dicembre ha preceduto di un soffio l’inizio dei lavori. Tuttavia adesso si aggiungerà anche questo importante presidio per rendere più sicura da eventuali eventi atmosferici estremi la piscina”.


10 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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