Piena fiducia dalla giunta, ma il sindaco prende tempo – “Il Governo ci ha delegittimati”


L’Aquila – SULLE DIMISSIONI DECIDERA’ LUNEDI’ – “IL GOVERNO HA MOLLATO L’AQUILA E LETTA NON PUO’ NON SAPERLO” – LUNEDI’ GLI INDAGATI SARANNO INTERROGATI – (Foto: Cialente in evidenza e sotto alcuni dei coinvolti nell’inchiesta: Sibilla, Di Gregorio, Tancredi) -Sindaco stanco, ma soprattutto sfiduciato, sfinito, che ieri si era avvicinato molto alla decisione di lasciare il palazzo di città, dopo la tempesta giudiziaria e gli arresti. Una crisi che, in un momento delicato come l’attuale, significa commissariare il Comune e andare avanti per mesi alla deriva.
Ieri prima si era parlato di dimissioni decise, poi di un ripensamento del sindaco. Oggi ancora incertezze e il proposito di pensarci sopra nel week end, per poi decidere entro lunedì.
Cialente ha detto ai cronisti: “Mi prendo due giorni, per fare la cosa giusta nella situazione esaminata in tutti i suoi aspetti. Prendo atto di ciò che accade e ribadisco che l’obiettivo principale è l’interesse della città. Valuterò”.Quanto al deteriorato rapporto con il Ministro Trigilia, il sindaco ha dichiarato apertis verbis: “E’ evidente che siamo alla rottura con il Governo, che ha delegittimato il Comune e il sindaco, e sono sicuro che il premier Letta non può non saperlo”. Il sindaco “sente” che la città e la ricostruzione sono stati “mollati” da Roma.
La mancata visita di Trigilia (mentre avvenivano gli arresti dei politici accusati di corruzione) è sentita come un segnale molto chiaro. La situazione va quindi rapidamente deteriorandosi e , al momento, non vi sono segnali di cambiamento. Romas molla L’Aquila? Se è davvero così, l’allarme è totale.
CITTADINI SGOMENTATI – La gente, o almeno quella che segue queste vicende (sempre meno numerosa), è sgomenta nell’apprendere giorno dopo giorno come, secondo i giudici, funzionava il meccanismo della corruzione, messosi in moto appena dopo il sisma, nel 2009.
Dalla giunta comunale, riunita stamani, e’ arrivato il “pieno sostegno” al sindaco Massimo Cialente. L’esecutivo si era riunito per “convincere” il primo cittadino a non rassegnare le dimissioni dopo lo scandalo su presunte tangenti nell’affidamento degli appalti per il post sisma che vede tra gli indagati anche il suo vice sindaco, Roberto Riga, dimessosi dall’incarico.
La giunta ha chiesto a Cialente di soprassedere da qualsiasi decisione e di “stare sereno”. Prima dell’incontro alcuni esponenti di maggioranza avevano parlato di un sindaco “molto scoraggiato”. “E’ una persona che ha dato tanto alla citta’ e che ora e’ allo stremo”. Le deleghe lasciate dal vice sindaco Riga, ambiente e sanita’, rimangono, per ora, nelle mani del primo cittadino.
L’INCHIESTA – Gli interrogatori dei quattro arrestati e degli altrettanti indagati, accusati a vario titolo di corruzione, falsita’ materiale e ideologica, millantato credito e appropriazione indebita, inizieranno lunedi’.
Presumibilmente, sarà sentito per primo l’ing. Mario Di Gregorio. Poi toccherà alla Sibilla e gli altrìi. L’interrogatorio è di garanzia, previsto dalla procedura. I giudici e la polizia stanno sicuramente valutando altre posizioni e sentendo altre persone, e nessuno può escludere estensioni dei provvedimenti giudiziari. Il meccanismo della corruzione è alquanto lineare: in sostanza, soldi e altri benefici diretti e indiretti in cambio di facilitazioni nell’assegnazione di appalti e lavori nell’immediato dopo terremoto. Un vortice di soldi, tangenti sotto varie forme. Naturalmente, c’è chi tra arrestati a domicilio e indagati si dice tranquillo. Ma il materiale raccolto dalle indagini “parla”: carte, documenti, fatture (addirittura…), intercettazioni. Roba alquanto consistente. Oggi le inchieste sono basate su elementi solidi e su riscontri supportati da prove che derivano da intercettazioni ambientali poco discutibili. Forse chi si sente tranquillo e ostenta pudiche rettitudini violate dovrebbe essere più prudente. Come si diceva una volta in campagna “carta parla, villan dorme”.


10 Gennaio 2014

Categoria : Politica
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