Nimby, l’Abruzzo ne soffre parecchio


Teramo – Gli impianti per l’estrazione di idrocarburi al largo della costa teatina e teramana, la filovia che congiunge Montesilvano e Pescara, il metanodotto della Snam in Valle Peligna, l’elettrodotto di Terna che unirà Italia e Montenegro, la realizzazione di nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti, le centrali a biomasse.
L’Abruzzo non è immune dalla sindrome di Nimby, l’opposizione a impianti, infrastrutture, opere pubbliche, che ha raggiunto soglie critiche anche nella nostra regione, al quinto posto tra le regioni italiane per numero di impianti contestati, come risulta dall’ultimo report dell’Osservatorio Nimby Forum (www.nimbyforum.it), promosso dall’associazione no profit Aris – Agenzia di Ricerche Informazione e Società.
Secondo l’Osservatorio Nimby Forum, infatti, nel 2012 in Italia sono stati contestati 354 impianti, 27 dei quali in Abruzzo, pari al 7,4% degli impianti complessivi, un numero considerevole che costituisce la metà degli impianti contestati in Lombardia (54) e Veneto (52), e che fa il paio con quelli avversati in Toscana (38) ed Emilia Romagna (30).
Le contestazioni in Italia riguardano molte tipologie di insediamenti industriali sul territorio, compresi gli impianti a fonti rinnovabili come le centrali a biomasse, che sono state in Abruzzo tra le opere più contestate nel 2012 e nel 2013.
Al fenomeno del Nimby e alle strategie di comunicazione che devono essere pianificate quando si intende realizzare un’opera per dialogare con gli stakeholders, il corso di Comunicazione di crisi aziendale, in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo e lo Spin off dell’Università di Teramo Cisrem, ha dedicato una giornata di studi, che si svolgerà giovedì 16 gennaio nella Sala delle Tesi della Facoltà di Scienze della Comunicazione nel Campus di Coste Sant’Agostino a partire dalle 9.30.
Dopo i saluti del rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Luciano D’Amico, del vicepreside della Facoltà di Scienze della Comunicazione Stefano Traini e di Stefano Cianciotta, docente di Comunicazione di crisi aziendale, la relazione introduttiva del presidente del Nimby Forum Alessandro Beulcke farà focus su quanto sta accadendo in tema di Nimby in Abruzzo, Italia e Europa.
A seguire si svolgeranno due tavole rotonde, che saranno moderate dal direttore del quotidiano Il Centro, Mauro Tedeschini.
Nella prima, dal titolo Dal modello inclusivo del Rab ai No Tav: il ruolo della comunicazione istituzionale, analizzeranno il peso delle strategie di comunicazione per promuovere la partecipazione delle comunità locali il presidente della Ferpi e direttore Relazioni esterne Snam, Patrizia Rutigliano, Andrea Ketoff, direttore di Assomineraria, Giuseppe Gagliano, direttore centrale Relazioni esterne di Hera Spa, Nicola Di Tullio, responsabile Public Affairs Weber & Shandwick Italia e Paolo Bruschi, presidente della Società di Relazioni Pubbliche Segest. Weber & Shandwick Italia e Segest Spa sono le società di consulenza che stanno lavorando a fianco delle imprese di costruzioni che stanno realizzando la Tav in Piemonte e il gasdotto Tap in Puglia.
In collegamento video da Torino interverrà Luigi Bobbio, coordinatore del primo e unico Debàt Publìc in Italia sulla Gronda di Genova, promosso da Autostrade per l’Italia.
Gli approfondimenti della seconda tavola rotonda riguarderanno, invece, il caso della filiera degli idrocarburi in Abruzzo, con la partecipazione dei rappresentanti delle categorie produttive favorevoli e contrarie ai nuovi insediamenti, come Mauro Angelucci ed Enzo Giammarino, rispettivamente presidente regionale di Confindustria e direttore di Confesercenti Abruzzo, i docenti universitari Luciano Fratocchi e Angelo Cichelli, Mario Di Pietro, sindaco di Bellante, e Antonio Sorgi, direttore del Comitato di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo.
“Le strategie di comunicazione devono essere inserite all’interno del processo di realizzazione di un’opera fin dalle fasi preliminari della progettazione. Le azioni di comunicazione per coinvolgere il territorio, osserva Cianciotta, vengono sottovalutate soprattutto dalle imprese, che spesso intervengono solo quando la crisi è già in atto.
Se non si creano le condizioni positive perché si discuta serenamente sulla opportunità di favorire infrastrutture ed ospitare nuovi insediamenti si rischia, inoltre, di allontanare per sempre gli investimenti privati, che invece avrebbero potuto garantire sviluppo e nuovi posti di lavoro”.
La giornata di studi potrà essere seguita in streaming al sito www.cisrem.it e attraverso la diretta twitter collegandosi all’hashtag #Nimby.


09 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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