Ricostruzione, “do ut des”: quattro arresti


L’Aquila – TRA I COINVOLTI IL VICESINDACO ROBERTO RIGA, TANCREDI, PLACIDI – CIALENTE: “MI SENTO TRADITO” – Da mesi voci, dicerie, allusioni, e ora scoppia il caso. L’indagine durava da un anno. I fatti illeciti sarebbero avvenuti addirittura pochi mesi dopo il sisma. Per la Polizia, tangenti e benefici stavolta tracciabili, fatturati. Una vicenda quindi esplosiva.
Arrestati e indagati nelle indagini, uno dei diversi filoni, sul dopoterremoto dell’aprile 2009. Tra gli indagati c’e’ anche il vicesindaco Roberto Riga, con delega proprio alla ricostruzione. Riga si è dimesso in mattinata, proclamandosi innocente e attento al bene della città e dell’amministrazione.
Le indagini, effettuate da personale della Squadra Mobile dell’Aquila in collaborazione con quelle delle Questure di Perugia e Teramo, sono partite dai lavori di puntellamento (messa in sicurezza) dopo il terremoto devastante del 6 aprile del 2009 di Palazzo Carli, sede del Rettorato, nel centro storico della citta’. L’operazione detta “Do ut des” fonda il suo pilastro investigativo sulla catastrofe naturale che il 6 aprile del 2009 provoco’ 309 morti, 1.600 feriti e oltre 65.000 sfollati, nonche’ la devastazione del patrimonio immobiliare dell’Aquila.
Gli arrestati sono: Pierluigi Tancredi, aquilano, all’epoca dei fatti consigliere comunale , oggi dipendente della ASL; Daniela Sibilla, all’epoca dipendente e collaboratrice del consorzio dei beni culturali; l’archeologo Vladimiro Placidi, aquilano, all’epoca direttore del Consorzio dei beni culturali e assessore alla Ricostruzione; Pasqualino Macera, all’epoca funzionario responsabile Centro-Italia della Mercatone Uno spa.
Gli altri indagati, sottoposti a perquisizione domiciliare e negli uffici di appartenenza, sono ritenuti a diverso titolo responsabili degli stessi reati che hanno portato all’emissione dei provvedimenti restrittivi per gli arrestati, ossia millantato credito, corruzione, falsita’ materiale ed ideologica, appropriazione indebita. Gli indagati sono oltre al già citato vicesindaco RoBerto Riga: Mario Di Grergorio, aquilano, direttore del settore Ricostruzione Pubblica e Patrimonio del Comune all’epoca dei fatti Funzionario responsabile dell’Ufficio Ricostruzione del Comune; Fabrizio Menestò, ingegnere umbro all’epoca dei fatti direttore e progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di Palazzo Carli, sede dell’universita’ dell’Aquila; Daniele Lago, di Bassano del Grappa, imprenditore. Oltre 13 le perquisizioni eseguite, domiciliari, in alcune ditte, dentro gli uffici del Comune e presso la Asl cittadina.

IL SINDACO: “MI SENTO TRADITO” – “E’ stato un fulmine a ciel sereno, mi sento fortemente tradito”. Queste le prime dichiarazioni del sindaco Massimo Cialente, a commento dell’operazione ‘Do ut Des’ su presunte tangenti in alcuni appalti del post terremoto. “Sono un garantista pero’ l’unica cosa che mi sento di dire – ha aggiunto – chiedo veramente, disperatamente, alla magistratura e all’autorita’ giudiziaria, piena luce, comunque e dovunque illuminando qualsiasi angolo, qualsiasi luogo di questa amministrazione comunale. Cio’ perche’ la cosa drammatica e’ che qualsiasi ombra sul processo che va dalla prima emergenza fino ad oggi per quanto riguarda il processo della ricostruzione getta un discredito terribile, danneggia gravissimamente l’immagine di una citta’ che deve convincere non solo l’Italia ma il mondo che deve essere ricostruita. Dalle pochissime notizie che ho in questo momento – ha proseguito Cialente – si tratterebbe di un fenomeno molto limitato, in particolare di una societa’ che ha utilizzato il puntellamento a palazzo Carli, sede del nostro rettorato.
Ma questo non vuol dire. Ripeto, qualsiasi ombra, qualsiasi pelo nell’uovo rovina l’intera immagine della citta’. Dopo di che spero che tutti gli indagati possano dimostrare la loro innocenza. Ho sempre raccomandato la massima trasparenza, ecco perche’ mio sento fortemente tradito. Abbiamo i riflettori del mondo puntati addosso”. Il sindaco ha quindi parlato, in particolare, di due degli indagati finiti ai domiciliari: Vladimiro Placidi e Pierluigi Tancredi. “Placidi – ha ricordato il primo cittadino – fu nominato assessore il 15 dicembre 2009 quando dopo mesi terribili in cui andavamo avanti con 4/5 assessori rafforzammo la Giunta. Quella di Placidi fu una nomina di un assessore tecnico perche’ fu nominato responsabile della ricostruzione dei beni culturali in quanto direttore del Consorzio dei beni culturali dell’Aquila del quale il Comune era maggiore azionista, diciamo cosi’. Per quanto riguarda Pierluigi Tancredi, invece, era consigliere di opposizione (Fi, ndr) nei primissimi giorni successivi al sisma. Mi disse che era disponibile a dare una mano. Dopo una settimana gli firmai una delega affinche’ seguisse la ricostruzione degli edifici storici. Ma la notte stessa, io dormivo in camper, fui raggiunto da circa un migliaio di sms di cittadini arrabbiatissimi su questa cosa. Cosi’ il giorno dopo lo chiamai dicendogli ‘guarda la citta’ non capisce questa cosa, per cui la delega gli rimase per 24 massimo 48 ore’. Pierluigi Tancredi era stato precedentemente assessore al Bilancio e alla Cultura quando l’Amministrazione era guidata dal sindaco di centrodestra Biagio Tempesta.


08 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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