Sono 500 i nuovi piccoli aquilani
L’Aquila – Una Befana un po’ speciale in questo neonato 2014. Dall’Aquila e dal circondario molti se ne sono andati dopo il terremoto? Bene, molti altri diventano aquilani a tutti gli effetti, secondo le regole di un rinnovamento demografico ed etnico che è, ormai, un fenomeno vistoso in città, in Abruzzo e in tutta Italia. Questa mattina il sindaco Massimo Cialente ha consegnato la “carta” che dice ai bambini figli di stranieri, ma nati in città, che sono aquilani e italiani a tutti gli effetti. Studiano l’italiano, imparano il dialetto cittadino (quindi sono “quatrani” come si chiamano nell’Aquilano i ragazzi), condividono le abitudini locali, si ritengono prima ancora che lo dicano le istituzioni aquilani a tutti gli effetti.
Comunque una bella iniziativa, promossa da politici e dalla professoressa Giusi Pitari e da altri, condivisa dall’amjministrazione con lungimiranza e disponibilità, con lo slogan “L’Aquila sono anch’io”.
La cronaca della mattinata. La cerimonia, molto partecipata, si è svolta all’Auditorium del Parco. Dopo l’appello, il presidente del Consiglio Comunale Carlo Benedetti sottolineando l’importanza dell’iniziativa come forte momento di avanguardia culturale, ha introdotto un video realizzato dall’Unicef nelle scuole italiane, con bambini di tutte le etnie.
Al termine della proiezione ha preso la parola il consigliere straniero Gamal Bouchaib. “E’ difficile – ha esordito – spiegare col cuore quello che solo la ragione sa dire. Abbiamo vinto un’importante battaglia civile culminata in questa iniziativa e dato al Paese intero un forte segnale di cambiamento. A questi bambini auguro un futuro migliore, sperando che il Parlamento possa presto legiferare la materia”.
“E’ una grande emozione partecipare oggi a questa iniziativa; – ha commentato il consigliere di maggioranza Antonello Bernardi, intervenuto dopo Bouchaib – siamo tantissimi e di tutto il mondo. Mi riconosco in questa manifestazione e, così com’è stato possibile per noi costruire questo momento spero che il Paese sia pronto ora a chiedere l’abolizione della Bossi- Fini.
A questi bambini qui presenti e a tutti i bambini come loro nati in Italia e figli di genitori stranieri, dobbiamo garantire il futuro ed il diritto di cittadinanza che non deve essere considerato come un dono ma come sintomo del rispetto e del riconoscimento della loro identità di cittadini di questo Paese. Ed è per questo che non dobbiamo parlare più di integrazione ma iniziare a parlare di contaminazione, in termini positivi chiaramente, come momento di crescita condivisa e multiculturale.”
Il Consigliere di minoranza Ettore Di Cesare, promotore dell’ordine del giorno in Consiglio Comunale per il conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, nel suo intervento ha poi dichiarato: “E’ un provvedimento simbolico quello di oggi ma utile a lanciare un messaggio forte a livello nazionale. Dobbiamo dare a questi bambini le se stesse opportunità, gli stessi diritti, che sono stati dati ai nostri nonni nel momento in cui gli immigrati erano loro. Va cambiata la Bossi – Fini perché è solo attraverso politiche sociali volte all’accoglienza che una collettività è in grado di crescere.
Questi bambini, oggi, rappresentano la nostra linfa vitale, la ricostruzione della nostra comunità. Sono convinto e spero – ha concluso Di Cesare, rivolto ai tantissimi genitori presenti in sala – che dopo oggi i vostri figli possano sentirsi sempre più quatrani e quatrane”.
Prima di passare al conferimento delle pergamene attestanti la cittadinanza onoraria ed alla distribuzione della Costituzione della Repubblica Italiana, tradotta in dodici lingue, il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, nel ringraziare il consigliere Di Cesare ha dichiarato come il gesto odierno debba essere assolutamente normale. “E’ normale che bambini nati a L’Aquila siano considerati aquilani a tutti gli effetti. E’ normale riconoscere loro i nostri stessi diritti ed più che mai necessario accelerare l’italianità di chi in Italia è nato, pur se da genitori stranieri.
A voi bambini figli di genitori nati altrove, il compito di mantenere comunque forte la cultura dei vostri Paesi d’origine perché possa arricchire la nostra di cultura, per un fondamentale futuro di crescita senza pregiudizi, condivisa e consapevole della necessità del camminare insieme.”
Centinaia i bambini che hanno ricevuto la pergamena in un Auditorium stracolmo. Moltissime le famiglie che non sono riuscite a trovare posto all’interno. 500 gli inviti inoltrati dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila, per altrettanti bambini nati in Italia da genitori stranieri e residenti in città. “Abbiamo dato un bel segnale oggi”, ha concluso l’assessore alle Politiche Sociali Emanuela Di Giovambattista che, avendo recepito l’ordine del giorno di Di Cesare sulla cittadinanza e promosso la successiva delibera di Consiglio ha poi sostenuto una serie di iniziative a tema, col supporto di alcune associazioni cittadine. “Chiudiamo oggi il percorso di L’Aquila sono anch’io, progetto all’insegna della multiculturalità che si è snodato in una tre giorni ricca di emozioni e colori. Nel ringraziare tutti voi per la vostra calorosa presenza, la dirigente del Sociale Patrizia Del Principe ed i colleghi Mauro Tursini ed Elena Bianchi e tutte le Associazioni che hanno aderito al progetto, mi auguro che quella di oggi sia solo la prima di molte altre iniziative volte alla crescita della nostra collettività e del nostro Paese.”
Al termine della cerimonia, si è esibito il coro dell’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari”, animato dai bambini delle quinte elementari e diretto dalla Maestra Mila Giuliani. I bambini che non hanno potuto partecipare alla cerimonia odierna, possono comunque ritirare la pergamena attestante la cittadinanza onoraria e la Costituzione della Repubblica Italiana, negli uffici dell’Assessorato alle Politiche Sociali, in via Rocco Carabba.
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