Petrarca, Pescara gli dedichi una via


Pescara – (di Domenico Logozzo, ex capo redattore tgr Rai Abruzzo) – “Il nostro cronista”, ci ha lasciati il 7 gennaio 2013. E’ passato un anno. E’ sempre vivo il ricordo di Lodovico Petrarca, uno dei giornalisti più autorevoli ed apprezzati della Rai di Pescara. Assunto nel 1981, era andato in pensione nel 2008, festeggiatissimo. Ricordiamo con commozione il momento in cui con Fausto Celestini gli abbiamo consegnato la pergamena con le firme di giornalisti, tecnici e impiegati della Sede.
Uno scrosciante applauso per “Cicci” – come lo chiamavamo familiarmente -, che ha contribuito in maniera esemplare alla crescita della credibilità e degli ascolti dei Tg e dei Gr della Rai abruzzese. Giornalista di razza. Cronista nato. Esempio da seguire. Memoria da non disperdere. Sarebbe un grande atto riconoscenza da parte della sua Pescara l’intitolazione di una strada, una piazza o una biblioteca. Ricordo che il comune di Atri ha dedicato una strada a Giovanni Verna, che è stato il primo conduttore del Telegiornale regionale dell’Abruzzo nel dicembre del 1979 e successivamente Capo Redattore. E ricordo anche che il comune di Pescara ha intitolato la Tribuna Stampa dello Stadio Adriatico-Cornacchia a Mario Santarelli, volto storico dello sport abruzzese che con le dirette al 90° minuto condotto da Paolo Valenti ha raccontato all’Italia le imprese del Pescara.
Grande fiuto della notizia e massima attenzione nella realizzazione dei servizi. Meticoloso controllo delle fonti. I servizi di Petrarca erano molto documentati. In anni di duro e certosino lavoro, tra Procure della Repubblica, aule di giustizia, questure, commissariati di polizia, caserme dei carabinieri e della guardia di finanza, era riuscito a crearsi una solida rete informativa anche al di fuori delle cosiddette fonti ufficiali. Non era un velinaro della notizia. Ha mantenuto fino all’ultimo istante di lavoro in Rai le vecchie abitudini dei giornalisti di una volta. Poco tempo seduto alla scrivania. Molto presente sulla strada. Tra la gente. Instancabile. Realizzava i servizi sempre all’ultimo minuto. Non per pigrizia, ma per pignoleria. Perché – giustamente – voleva fornire ai telespettatori il maggior numero possibile di informazioni. Completezza e tempestività. Per questo era riuscito a conquistare la fiducia del pubblico abruzzese. E ci teneva a rafforzarla. Il grande Indro Montanelli diceva: “Il pubblico è uno strano animale, sembra uno che capisce poco ma si ricorda, e se vi giocate la sua fiducia siete perduti”. Petrarca sapeva quanto era importante mantenere alta la credibilità. Ne ha consumato di scarpe, rincorrendo e “catturando” le notizie per anni. Ha seguito i più importanti fatti di nera, dal sequestro Capacchietti al delitto della piccola Cristina Capoccitti, dall’uccisione dell’avvocato Fabrizi allo scandalo FIRA.
Anche da cronista sportivo è stato pignolo e cocciuto. Indimenticabile l’intervista che fece a Tom Rosati su un episodio che trenta anni fa divenne un caso nazionale. Prime pagine dei giornali: ”A Pescara allenatore picchia in campo il suo giocatore dopo l’espulsione”. Il Pescara, neopromosso in B stava vincendo contro il Como per 2-0, quando il biancoazzurro Cozzella si fece espellere. L’allenatore Tom Rosati – infuriato – lo prese a schiaffi. Petrarca, nell’intervista del post-partita, chiese insistentemente spiegazioni del clamoroso gesto. Rosati cercò di glissare. Il giornalista continuò a ripetere: “Perchè l’ha fatto?”. Di fronte alle insistenze il tecnico perse le staffe: ”Se non la smetti adesso schiaffeggio anche te“. Petrarca mandò integralmente in onda l’intervista che ancora oggi molti colleghi e tifosi del Pescara raccontano divertiti.
“Cicci” amava il giornalismo e si impegnava anche nella tutela dei colleghi. Era stato per molti anni Fiduciario dell’Inpgi ed era stato segretario dell’Assostampa fino a pochi giorni prima di morire. Si era dimesso per l’aggravarsi del male contro il quale aveva combattuto per lungo tempo. L’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo ricordò l’ottimo cronista “volto tra i più conosciuti della testata giornalistica regionale ,apprezzato cronista di nera e giudiziaria” , sottolineando che ”Petrarca seguiva da anni, con competenza e passione, il lavoro del sindacato dei giornalisti abruzzesi. Un incarico ricoperto con quello spirito di servizio, zelo e attenzione, che tutti i colleghi abruzzesi gli riconoscevano. E proprio alla vita del sindacato, Lodovico aveva dedicato anche gli ultimi mesi , segnati da una grave malattia affrontata con esemplare dignità”.
Domani, 7 gennaio, come ha ricordato con una nota la segreteria dell’Assostampa, sarà celebrata una messa alle ore 18 nella Chiesa di Cristo Re in Via del Santuario a Pescara. Grazie Cicci per le coraggiose lezioni di buona informazione. A schiena dritta. Senza farsi intimorire mai. Ci manchi tanto!


06 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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