Il silenzio dei non innocenti
Ogni anno arriva l’aumento dei pedaggi autostradali, lecito secondo concessioni e accordi. I padroni del viadotto, per farla breve, hanno licenza di inasprimento. Possono farci pagare sempre di più, ogni 365 giorni. Potrebbe anche essere accettabile, una cosa del genere, se le autostrade funzionassero benissimo, se Isoradio esistesse davvero sul territorio, e tanti altri se. Potrebbe essere accettabile se fosse, comunque, un rincaro contenuto, motivato, ragionevole. Non una caccia al profitto.
Invece è una mazzata indegna, è un pesante 8,2%, applicato in silenzio e senza preavviso alcuno. Imposto come sempre come augurio di Capodanno. In Abruzzo la politica nella sua totalità è restata muta in un silenzio di non innocenti che è vergognoso tanto quanto l’entità dell’aumento. Evidentemente, sapevano e tacevano. I soli a reagire, oggi 2 gennaio, sono quelli della Confcommercio di Pescara. Mute le altre organizzazioni, muti i sindacati e i politici, muti e forse ancora intenti a digerire il cenone, oppure complici e consapevoli: è impossibile credere che i padroni del viadotto abbiamo sparato l’8,2% senza averlo almeno anticipato a politici e istituzioni. Era il Governo a sostenere che gli aumenti non avrebbero dovuto superare il 5%, o no?
Infatti, l’aumento medio in Italia è’ del 3,9%.
In Abruzzo si è deciso, e imposto, un aumento che è più che doppio, o no?
Una sporca vicenda, un’ennesima prova di indifferenza verso la gente e verso un territorio particolarmente sofferente. Un’ennesima conferma a ciò che sostenevamo nello scorso editoriale: da queste parti non si può più vivere. Non è retorica o pessimismo della disperazione. E’ una convinzione provata e sbattuta in faccia a tutti gli abruzzesi.
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