Pedaggi autostrade, mazzata esagerata


E’ PIU’ CHE DOPPIO RISPETTO ALLA MEDIA NAZIONALE – L’Aquila – Che il 1 gennaio scattasse l’aumento dei pedaggi autostradali, lo sapevano tutti: accade ad ogni Capodanno, è il primo regalo per gli automobilisti. Che l’aumento arrivasse all’8,2%, come è stato, non lo prevedeva nessuno. Tanto più che da Roma era rimbalzata ieri sui giornali la notizia che gli aumenti sarebbero stati contenuti ad un 5% massimo. Invece, poichè i gestori e i padroni delle autostrade (in Abruzzo l’imprenditore Toto, foto) sono detentori di uno strapotere illimitato, ecco un sonoro 8,2% che peserà come uranio sulle tasche di chi dovrà percorrere le autostrade. Bel contributo alla ripresa, complimenti alla politica abruzzese sempre dalla parte di chi pesa di più… L’aumento medio dei pedaggi in Italia è stato di meno del 4%, dunque in Abruzzo – per le arterie della società Strada dei Parchi – si va oltre il raddoppio del valore medio.
Un bel modo distinguere dal resto d’Italia la regione verde: un colore che si ritrova sempre più facilmente, ma nelle tasche.
Ora la risposta degli automobilisti, che speriamo sia adeguata. Potrebbe, e a questo punto è anche auspicabile, esserci un calo del traffico, e chi ha imposto l’aumento non trarrebbe alcun vantaggio dalla sua prepotenza. Ma resterà sempre chi non può fare a meno di viaggiare, e per costoro la mazzata sarà durissima.
Con la consueta mancanza di educazione e di correttezza, nessun gestore o padrone aveva fatto sapere all’utenza mediante comunicazioni ufficiali quale sarebbe stato l’aumento dal 1 gennaio. Ora è anche chiaro perchè: si temeva una reazione, anche politica. Il metodo della chetichella è sempre stato il più insidioso, ma in Abruzzo consente anche buoni risultati. Contro le arroganze di chi impone il proprio interesse non c’è mai stato niente da fare. Gli aumenti derivano da accordi e contrattazioni che ne consentono l’applicazione. Condizioni che tutti hanno sempre accettato, proni di fronte alla potenza di chi finisce con l’imporre i propri voleri e tornaconti. Come foglie al vento di chi davvero comanda e modula leggi e accordi, gli utenti sono la parte più debole e destinata alla spremitura. Ancora una volta.


01 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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