Disavventura della Livingstone – Toto


Pescara – A PROPOSITO DI AEROPORTI E COMPAGNIE AEREE – (di Stefano Leone) – (foto del Fatto Quotidiano – Era il 15 dicembre 2011 quando Riccardo Toto, uno dei rampolli della famiglia abruzzese Toto, per il tramite di una società interamente controllata, acquisisce per il prezzo simbolico di 1 euro, la ormai fallita Livingston Air. La compagnia aerea rinasce. Comincia la nuova vita della “compagnia del gabbiano” sotto la guida e la proprietà del giovanissimo Riccardo Toto. Toto, l’ambiente del trasporto aereo, ha dimestichezza e tradizioni familiari, (Carlo Toto, ricordiamo fece nascere a Pescara l’Air One poi finita nel calderone Alitalia).
Il 19 marzo 2012, poi, nasce la compagnia Livingston Executive: l’esclusiva proposta di Livingston per i voli business e privati. Il 19 dicembre 2012, decolla dal terminal T1 dell’aeroporto di Milano Malpensa, con destinazione Mauritius, il primo volo intercontinentale di Livingston. Ieri, 27 dicembre 2013, una data che la compagnia difficilmente dimenticherà. Non la dimenticheranno soprattutto i passeggeri che, coinvolti in un’autentica avventura, racconteranno per lungo tempo il fatto. Dieci ore di ritardo (per ora), sei macchine della polizia, carabinieri e passeggeri lasciati a terra.
E’ l’imprevisto regalo di Natale di Livingston Air ai passeggeri del volo diretto a Mombasa (Kenya). Partenza prevista alle 22.10 di ieri, 27.dicembre 2013, da Malpensa con scalo a Roma. Ma qualcosa non va nella pressurizzazione della cabina e il volo non parte fino al mattino di oggi, 28 dicembre 2013.
La compagnia porge le sue scuse e stamattina i passeggeri possono decollare con un nuovo velivolo. Solo che il nuovo aereo non ha abbastanza posti. Se ne accorgono i passeggeri che devono imbarcarsi a Roma quando scoprono che il sedile assegnato è già occupato. Come fare? Per sedare il caos e permettere la partenza dell’aeromobile è necessario l’intervento della polizia, chiamata a far scendere i passeggeri “eccedenti”. In tutto sei macchine. Gli agenti salgono e cercano di convincere i riottosi. Qualcuno – raccontano dall’aereo – si chiude persino in bagno pur di evitare ‘l’espulsione’, anche se l’ufficio stampa dell’azienda minimizza e parla di un solo passeggero che avrebbe perso le staffe. In ogni caso non va meglio a Mombasa dove altri passeggeri stanno aspettando di imbarcarsi per tornare.


28 Dicembre 2013

Categoria : Cronaca
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