Il turismo bianco? Sopravvive… nonostante la Regione, si scia ovunque
L’Aquila – DOPO IL MINACCIATO SCIOPERO NATALIZIO A ROCCARASO – Se tutto va bene, sarà un buon Capodanno sulle piste bianche abruzzesi, che contano su un sufficiente innevamento anche se non ci sono state, e non sembrano prevedibili al momento, nuove precipitazioni. Tutte le stazioni risultano in funzione, Roccaraso in testa, con migliaia di presenze, dopo il rientro dello sciopero annunciato e poi sospeso per Natale. Non fa molto freddo, la tempesta di Natale ha appena sfiorato per qualche ora l’Abruzzo, soprattutto lungo l’Adriatico. Il vento e il maltempo hanno bloccato sporadicamente alcuni impianti ma oggi è tornato il tempo buono. Le prenotazioni ci sono, l’affluenza è giudicata buona già da prima di Natale e, comunque, di questi tempi bisogna accontentarsi. I gestori più avveduti hanno organizzato iniziative collaterali per i turisti. Insomma, si sopravvive nonostante la Regione Abruzzo…
Certo, manca un’organizzazione del turismo bianco nel suo complesso, manca una programmazione persino per i mercatini, i presepi viventi o altre iniziative culturali e non, che potrebbero attirare, ma soprattutto dare a chi arriva (e magari non può sciare per il tempo non favorevole qua e là ) delle alternative e dei motivi per restare comunque. Buona l’idea delle aperture museali anche nei festivi natalizi, ma ci vuole altro per divertire e intrattenere i visitatori.
Grave si confermano la distanza e l’inettitudine della Regione nei confronti del turismo, sia estivo che invernale. Che a Roccaraso – la stazione più importante e come si è saputo proprio a Natale, la più cliccata in Italia – si sia rischiato uno sciopero natalizio per i ritardi vergognosi della Regione nei pagamenti di quanto dovuto, è una misura della febbre alta del turismo abruzzese. Ancora più deprimente è che l’assessore al turismo non abbia ritenuto di dover dire neppure una parola. Dimissioni, neppure a pensarci…
E’ una classe politica, quella che si accinge a riproporsi nelle elezioni del maggio prossimo, davvero bisognosa di andare alle elementari, se non all’asilo, per apprendere i rudimenti del suo mestiere. Ma lo sciopero non è cancellato, solo rimandato a gennaio 2014. E sarà il primo nella triste storia turistica di questa regione che ha un solo, enorme problema: i suoi governanti. Non da oggi, certo, ma oggi brutalmente vistoso.
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