ACA, no lavoratori a concordato
Pescara – I dipendenti dell’azienda ACA (acqua per decine di comuni e per il capoluogo) respingono l’ipotesi del concordato preventivo, avanzata dalla attuale dirigenza. L’ente è in situazione critica e si parla di una massa debitoria di un centinaio di milioni. Ma la strada del concordato preventivo potrebbe anche essere non ritenuta legittima dal tribunale, come è avvenuto ad Avezzano per la CAM. I lavoratori e i sindacalisti chiedono prima di tutto un piano industriale, e in secondo luogo un drastico risanamento dei conti, eliminando le spese eccessive del passato, come le strapagate consulenze. Sotto accusa ma pessima gestione del passato, la politica arruffona e attenta al tornaconto. L’azienda, dicono, deve restare pubblica ed essere gestita con efficienza e risparmio oculato. Tutto ciò è possibile, affermano.
Non c'è ancora nessun commento.